Noovle Spa, la cloud company di Tim, è ancora una bambina. Nata lo scorso gennaio, sta già crescendo a ritmo vertiginoso, sorretta da una vision capace di guardare avanti con sguardo innovativo. Alfredo Nulli, Vp Portfolio & Center of Excellence, spiega che tutto “nasce con un obiettivo preciso: massimizzare il valore del cloud per il mercato italiano, mettendo insieme gli asset strategici di Tim (data center, rete, persone) con quelli di Noovle, forte della partnership con Google Cloud”. In un momento di “adozione molto consapevole del cloud, insomma, la scelta è stata quella di puntare a dare soluzioni improntate su schemi di resilienza, affidabilità e sicurezza, dando al cloud un valore Enterprise”, ha puntualizzato.
Di certo la relazione con due colossi come Tim e Google Cloud non può che rappresentare un punto di forza, in una strategia di questo genere. “Con Google e Tim non siamo solo partner commerciali – ha fatto notare Nulli -: in gioco ci sono anche investimenti importanti sulle infrastrutture“. Sfruttare le loro risorse diventa, in pratica, un viatico verso l’ottimizzazione dei servizi: “Ma non solo – chiarisce Nulli -. E’ anche una sfida di R&D per abbassare le latenze. Perché è su questo che ormai si gioca il senso della partita”.
Noovle guarda dunque al domani con la forza di obiettivi sfidanti: “Miriamo a raggiungere un miliardo di fatturato in tre anni, con ebitda altrettanto importante – spiega ancora Alfredo Nulli -. E non si tratterà di una marginalità ottenuta lavorando sui costi industriali, ma grazie alla massimizzazione del valore. A questo scopo, chiediamo all’ecosistema con cui lavoriamo la flessibilità necessaria per lavorare in cloud: il che significa, in altre parole, produrre innovazione insieme a noi”.
AI nell’offerta ma anche nelle soluzioni interne
Sono in particolare l’Intelligenza artificiale e l’Internet of Things le due innovazioni su cui verrà costruita la nuova offerta di servizi e soluzioni di Noovle. E Nulli ne è particolarmente orgoglioso. La formula studiata, d’altro canto, non si ferma alla sola value proposition, ma influenza anche l’identità stessa dell’azienda: “Per noi l’AI è fondamentale ad esempio per la nostra proprietà intellettuale – spiega -, perché abbiamo software basati molto sul Machine learning. Questo significa che l’innovazione si declina in due modalità: contemplarla nei nostri prodotti e utilizzarla come servizio per i nostri clienti”.
Anche l’IoT rientra in questa logica, rappresentando già oggi uno degli strumenti “con cui diamo il massimo valore”, ma la strada deve proseguire oltre l’esistente: “Soluzioni sono già state implementate in vari settori grazie a Tim – conclude Nulli -, ma il vero massimo valore si otterrà solo quando gli use case delle aziende della domanda descriveranno i data space, il modo in cui due aziende dello stesso settore potranno scambiarsi informazioni in modo standard”.