La rielezione di Barack Obama sembra poter preludere a una revisione drastica dei programmi spaziali statunitensi. Secondo quanto riferisce uno dei principali esperti di politica spaziale americana, il professor John Logsdon, docente emerito alla George Washington University, negli ultimi mesi alla Nasa su indicazione del presidente si è cominciato a studiare seriamente opzioni decisamente coraggiose. Tra queste, la possibilità di ritornare sulla Luna per costruirvi una base semistabile, ma sui tavoli c’è anche l’opzione per la realizzazione di una nuova stazione spaziale fuori dall’orbita terrestre: per la precisione, nel punto lagrangiano L2, ovvero uno dei punti in cui le forze gravitazionali di Sole, Terra e Luna assicurano una relativa stabilità. Va da sé che una stazione su L2 potrebbe essere un ottimo punto d’appoggio per missioni con destinazioni più lontane, come ad esempio un asteroide o Marte.
MISSIONI SPAZIALI
Obama e il nuovo sbarco sulla Luna
La rielezione sembra poter preludere a una revisione drastica dei programmi spaziali statunitensi
Pubblicato il 02 Dic 2012
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