Google assume per rilanciare nelle mobile apps e contrastare il
dominio di Apple in uno dei settori tecnologici più “caldi”
del momento. Il colosso di Mountain View cerca decine di
sviluppatori software esperti per creare applicazioni per
smartphone e altri device mobili, secondo quanto riporta il Wall
Street Journal.
Google avrebbe già cominciato a reclutare nuovi ingegneri del
software, manager di prodotto, esperti di interfaccia utente ed
altri professionisti con idee interessanti per il mondo delle
mobile apps. Inoltre, alcuni degli attuali dipendenti della
Internet company sarebbero stati riassegnati a lavorare sui nuovi
progetti legali alle applicazioni mobili.
Il Wsj ricorda che le entrate globali delle mobile apps
triplicheranno quest’anno a 15,1 miliardi di dollari, includendo
i download a pagamento e le entrate pubblicitarie generate dalle
apps, secondo le previsioni di Gartner. Ma oltre al potenziale
guadagno, per Google realizzare più apps (e più accattivanti)
significa spingere sulla diffusione dei cellulari e tablet con
sistema operativo Android (su cui sono tra l’altro installati il
motore di ricerca e altri servizi Google) e rosicchiare quote di
mercato ai device concorrenti di Apple: iPhone e iPad.
L’obiettivo del progetto di Mountain View è sia migliorare la
quantità delle sue apps (oggi il suo negozio online ne conta
100.000, ma Apple arriva a 350.000) sia la loro qualità. Alcune
delle nuove applicazioni che Google svilupperà in-house saranno
disponibili solo per Android, secondo le fonti del Wsj.
Un altro fronte su cui l’azienda americana non intende mollare è
l’espansione in Cina – nonostante i recenti problemi: il Ceo
uscente Eric Schmidt sottolinea in un’intervista rilasciata alla
Bbc che Google ha intenzione di intensificare la promozione dei
suoi servizi nel Paese asiatico e tra l’altro spera di trovare un
partner cinese per il suo sistema operativo mobile.
Schmidt dichiara di essere il più filo-cinese del triumvirato che
regge Google, che include, come noto, i fondatori Larry Page e
Sergey Brin: “Sono sempre stato quello che ha creduto di più
nell’espansione in Cina”. Schmidt è d’accordo con la scelta
di abbandonare gli affari nel Paese dopi i contrasti sulla censura,
ma dice di sperare che “col tempo, specialmente col mio nuovo
ruolo con un focus più esterno, potrò riportare Google in Cina,
nel modo giusto e secondo la nostra filosofia”.
Alla Bbc Schmidt, che ora è executive chairman di Google,
chiarisce: il cambiamento di leadership nell’azienda non è
dovuto, come hanno detto alcuni, alla carenza di innovazione nella
compagnia, ma alla necessità di "chiarire i ruoli affinché
le decisioni siano prese più rapidamente”. "Siamo
innovatori e leader su larga scala”, ribadisce Schmidt, ma
ammette che reti sociali come Facebook possano avere una marcia in
più. “Siamo stati lenti ad aggiungere funzionalità social ai
nostri prodotti core”, dice Schmidt. Ma il top manager aggiunge:
sulla capacità di Google di creare innovazione non ci sono dubbi,
per questo il motore di ricerca continua a crescere.