Olimpiadi e Mondiali 800 mln per la rete Tlc di Rio

I Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016 saranno per il Brasile un’occasione per sviluppare le infrastrutture telecom e IT

Pubblicato il 22 Ott 2009

I Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016 saranno per
il Brasile un’occasione unica per ammodernare e sviluppare la
propria infrastruttura telecom e IT. Ma è necessario un forte
investimento (28,8 miliardi di real o 16,8 miliardi di dollari Usa,
secondo il quotidiano di Rio de Janeiro “O Globo”), e mentre il
governo, che dovrà sborsare il grosso della cifra, cerca di tenere
le spese sotto controllo, gli operatori guardano con attenzione al
possibile pay back. Sicuramente molti degli investimenti legati
alle Olimpiadi si indirizzeranno verso i nuovi stadi, i sistemi di
trasporto, le strutture alberghiere e le misure di sicurezza, ma
secondo gli esperti dell’industria delle telecomunicazioni anche
l’infrastruttura telecom e IT di Rio de Janeiro ne trarrà
vantaggio. Teresa Vernaglia, direttore della divisione telecom del
Grupo Aes di San Paolo, dice che il mercato si aspetta investimenti
di circa 2 miliardi di real (circa 800 mln di euro) per ammodernare
l’infrastruttura telecom di Rio in concomitanza con i giochi,
anche se è presto per dare stime esatte.

Aes che fornisce fibra agli operatori telecom, ha in progetto di
aggiornare il 30-40% della propria infrastruttura in vista degli
eventi sportivi che si svolgeranno a Rio de Janeiro e San Paolo.
Eduardo Tude, presidente della società di consulenza per le
telecomunicazioni, Teleco, nello Stato di San Paolo, fa notare che
saranno necessari più investimenti di quelli stimati per gestire
l’accresciuto traffico di voce e dati. Soprattutto, le telco
brasiliane dovranno fornire la Long Term Evolution (Lte), ovvero
migrare sulla rete di nuova generazione. La maggior parte degli
atleti e turisti verrà infatti da Europa e Usa e vorrà viaggiare
attraverso il Paese e disporre della Lte, che andrebbe quindi
implementata a livello nazionale. Julio Puschel, analista del
settore telecom dello Yankee Group a San Paolo, fa notare che Rio
de Janeiro è una grossa metropoli dove i quartieri più ricchi
già dispongono in parte della fibra. Il lavoro da fare per le
Olimpiadi è dunque meno gravoso e oneroso di quello che sarà
necessario per ammodernare l’infrastruttura telecom in vista dei
Mondiali Fifa.

Quest’ultima ha già avviato le trattative con gli operatori
telecom brasiliani per chiarire quali infrastrutture telecom
saranno necessarie per i Mondiali. Il grosso dell’investimento,
secondo Puschel, dovrà indirizzarsi a sostituire il rame con la
fibra negli stadi per trasmettere grandi quantità di dati ad alta
velocità. I Mondiali di calcio, nota l’analista, porteranno
benefici ad alcune aree che attualmente non hanno nemmeno il
broadband a un megabyte per secondo. Città come Fortaleza,
Salvador, Natal e Recife nel Nord-est, area povera del Paese, e
Manaus nella remota Amazzonia ospiteranno alcune delle gare e
potrebbero ricevere vantaggi dal punto di vista
dell’infrastruttura telecom, ancora poco sviluppata rispetto a
quella di città come Rio.

Ma chi pagherà il conto? Gli organizzatori dei Mondiali pensano
che dovrebbero essere governi e operatori, i primi a beneficiare
della nuova infrastruttura. Ma il governo non ha nessuna intenzione
di sborsare alte cifre e secondo Puschel gli operatori saranno
interessati a investire in fibra in città come San Paolo, Rio de
Janeiro o Curitiba, perché vedono possibili ritorni
sull’investimento, ma nelle città più povere come Manaus,
l’incentivo a investire è molto più basso, non essendo
garantito il pay back. “Prevedo trattative lunghe”, conclude
Puschel.

 

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