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OndaTlc, rilancio in grande stile nelle Tlc italiane

L’azienda con sede in Austria cambia pelle e si proietta nel futuro con il nuovo presidente Aldo Minucci, manager di lungo corso e presidente della MIB Trieste School of Business

Pubblicato il 06 Ago 2019

Aldo-Minucci (1)

OndaTlc, azienda basata in Austria e avviata nel 2017, ma con radici e professionalità italiane, è pronta al lancio nel settore delle telecomunicazioni entro il 2019 di un nuovo smartphone con modalità d’uso facilitate, ma tecnologicamente all’avanguardia, adatto a rispondere alle esigenze di un target sempre più ampio di potenziali clienti/consumatori (circa 2,5-2,8 mln di compratori in Italia): quello degli utilizzatori “senior”, che scelgono gli strumenti più affidabili, fruibili, esteticamente gradevoli e convenienti per comunicare.

È la nuova direzione impressa dalla nuova presidenza affidata ad Aldo Minucci, manager di lungo corso, già nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia (7 anni), businessman di rango, con una solida esperienza professionale nel campo assicurativo, bancario e delle telecomunicazioni. Che punta da un lato a sfruttare la solida e collaudata partnership dell’azienda con alcune tra le più importanti realtà manifatturiere della Cina, le quali forniscono le tecnologie ‘cutting-edge’, e dall’altro a valorizzare il know-how per il test e l’adeguamento di queste stesse tecnologie agli standard europei, nonché i contenuti di estetica e design che sono iscritti nel dna italiano della società.

Minucci è stato consulente fiscale e poi direttore centrale di Assicurazioni Generali, consigliere d’amministrazione di Banca Generali, vicepresidente di Ania, l’Associazione nazionale per le imprese assicuratrici, consigliere di amministrazione di BNL, presidente di Genertel e consigliere di Ina Assitalia. Ad oggi è presidente della Mib Trieste School of Management.

OndaTlc si configura come una struttura agile, snella, al passo con i tempi. Conta una decina di addetti. Forte sul mercato domestico, la società guarda con fiducia alla conquista di una futura significativa nicchia sui mercati internazionali, e pensa anche a possibili aperture sul territorio nazionale.

“Durante la mia lunga permanenza nel cda di Telecom – esordisce il nuovo presidente Minucci – ho avuto la possibilità di conoscere ed approfondire le tematiche e le problematiche più significative del settore delle telecomunicazioni in Italia e l’importanza dello stesso per lo sviluppo tecnologico e la crescita economica del Paese. Pertanto, quando grazie alla formidabile intuizione del mio amico Renato Tomasini che aveva capito la notevole potenzialità del brand OndaTlc, mi è stata offerta la possibilità di partecipare al rilancio di questo stesso brand attraverso la produzione e la distribuzione di device tecnologicamente avanzati e con modalità d’uso facilitate a prezzi convenienti, ho colto con entusiasmo questa occasione”.

OndaTlc ha in essere forti e consolidati rapporti di partnership con alcune importanti realtà manifatturiere in Cina. “Questi rapporti ci permettono, in primo luogo – fa sapere Minucci – di mantenere alto il livello tecnologico dei prodotti e di seguire e spesso anticipare le dinamiche evolutive che caratterizzano il settore, dunque siamo in grado di offrire agli operatori nazionali device in esclusiva, contraddistinti da un costo significativamente più contenuto rispetto ai prezzi praticati per offerte analoghe dai concorrenti più grandi”.

OndaTlc per il 2019 intende ancora concentrarsi sul mercato italiano. In particolare, negli ultimi mesi l’azienda si è focalizzata “sul lancio di smartphone tecnologicamente avanzati ed esteticamente apprezzabili a prezzi contenuti”, spiega il presidente. Una volta consolidata tale produzione, “siamo molto interessati al mercato sudamericano e, in particolare, al Brasile/Uruguay”.

Quanto ai rapporti con la Cina, sicuramente influenzati dalla guerra dei dazi con gli Stati Uniti, Minucci sottolinea che “in linea di principio l’instaurarsi di una guerra dei dazi determina una forte turbativa nelle relazioni commerciali tra Paesi”. Tuttavia, l’accentuarsi delle difficoltà che potranno sorgere per le imprese manifatturiere cinesi a operare direttamente sui mercati europei potrà determinare “condizioni favorevoli per i produttori nazionali e dunque anche per la nostra società”. Tra i progetti, il presidente sottolinea che l’azienda “sta valutando la possibile creazione probabilmente nell’area di Roma e nel Friuli Venezia Giulia, a Trieste, di una realtà operativa che provveda all’assemblaggio delle diverse componenti realizzate in Cina per creare i prodotti finali, sviluppando con propri gruppi di lavoro soluzioni tecnologiche atte a risolvere ogni problematica di sicurezza nazionale e riservatezza delle tecnologie utilizzate”.

OndaTlc ha sede attualmente a Klagenfurt, in Austria (dove è basata tutta la produzione), sia per vantaggi di ordine burocratico e fiscale, ma anche per gli ottimi rapporti con il livello politico-istituzionale. “Le istituzioni regionali della Carinzia – riferisce il presidente – ci hanno dato la possibilità di essere inseriti all’interno di un parco tecnologico con più di 140 aziende di start up nel settore della Innovation Technology”. Da questo punto nevralgico della Mitteleuropa, non si esclude un’espansione futura di relazioni nell’area centro europea. E non si esclude l’apertura a Roma di un Innovation Hub, “perché – sottolinea il presidente Minucci – siamo vicini agli operatori Tim e WindTre”, e a Trieste di un eventuale assemblaggio e collaudo tecnico per poter brandizzare il prodotto Made in Italy. “Guardiamo a Trieste – conclude Minucci – perché c’è il porto e perché di recente è stato stipulato, sotto l’egida della Regione Friuli Venezia Giulia, anche un accordo con la Cina”.

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