Ancora novità sull’Opa Retelit. Dopo aver prorogato fino al 17 settembre il periodo di adesione all’operazione, cambiano anche i termini dell’offerta pubblica d’acquisto del fondo Asterion, attraverso Marbles. La soglia minima per il successo dell’Opa scende dal 66,67% al 50% più un’azione.
Inoltre, il corrispettivo per ciascuna azione Retelit sale da 2,85 a 3 euro. Inoltre – si legge in una nota – qualora all’esito dell’Offerta l’offerente, congiuntamente alle persone che agiscono di concerto, venga a detenere una partecipazione diretta e/o indiretta in Retelit pari ad almeno il 66,67% del capitale, l’offerente riconoscerà, a integrazione del nuovo corrispettivo, un corrispettivo addizionale pari a 0,10 euro
per azione. Alla data di ieri le adesioni erano ferme al 3% circa del capitale, quota che consentirebbe al fondo di raggiungere il 31,7% del capitale.
Nelle scorse settimane l’Ad di Retelit, Federico Protto, ha comunicato l’intenzione di
aderire all’Ppa lanciata da Marbles, . Il manager consegnerà quindi tutte le sue 115mila azioni della società, “al netto di quelle allo stato conferite nel vigente piano di incentivazione azionaria”.
L’Ok della Consob al documento di offerta relativo all’Opa di Marbles su Retelit è arrivato lo scorso luglio.
Il riassetto di Sirti
Grandi manovre anche in Sirti. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore il fondo Pillarstone starebbe studiando l’uscita, con obiettivo valorizzazione, 5 anni dopo aver rilevato l’azienda. Al momento, spiega il quotidiano, a nessuna banca d’affari sarebbe stato affidato l’incarico anche se il fondo punterebbe e definire il tutto entro la fine dell’anno.
Sirti intanto sta affinando la sua strategia per rafforzarsi nel mercato del digitale e diversificare il business andando oltre il comparto delle infrastrutture di rete. In questa prospettiva va letto il taglio del nastro del Digital Lab, un laboratorio di Ricerca & Sviluppo dove si studia e si integra tecnologia digitale di ultima generazione.
Si tratta di uno spazio creato ad hoc dove – in piena ottica “open innovation” – Sirti coinvolgerà clienti, partner, e start-up, per lavorare a soluzioni tecnologiche in grado di affrontare i paradigmi della nuova era digitale.
Un luogo in cui Sirti intende, inoltre, sviluppare le competenze dei giovani talenti, che avranno la possibilità di toccare con mano progetti digitali concreti e ricevere formazione dai più prestigiosi professionisti dell’Ict.
Partito già il progetto con VMware dal titolo “The cloud is the network”, facendo leva sulla partnership consolidata tra le due aziende, che si focalizza sull’offerta di soluzioni in grado di abilitare la trasformazione digitale dei clienti, in un futuro in cui il cloud computing sarà sempre più abilitatore di reti intelligenti, capaci di auto-configurarsi e di sfruttare l’Intelligenza Artificiale per ottimizzare prestazioni e resilienza.
La scelta di puntare sul digitale si fa frza anche dei dati di bilancio 2020. Nell’anno fiscale Sirti Digital Solutions, la business unit che sviluppa progetti legati alla digitalizzazione e all’Internet of Things, ha superato per la prima volta i 200 milioni di euro di giro d’affari, con una crescita del +20% rispetto ai 170 milioni di euro del 2019 e vanta un backlog commerciale attuale di oltre 300 milioni di euro.