“Per il momento il controllo della parità di accesso alle compagnie telefoniche concorrenti da parte della divisione rete di Telecom Italia continuerà ad essere attuato con il monitoraggio sulla cosiddetta equivalenza degli output”. Lo ha detto il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani in occasione della Relazione dell’Organo di Vigilanza sulla parità di accesso.
“Per il momento occupiamoci di equivalence of the output, di affinare l’attuale sistema, non è il momento di passare al controllo basato sull’equivalence of input”, ha sollecitato Cardani che ha fatto presente che il passaggio alla equivalence degli input “in Gran Bretagna ha richiesto 7 anni per essere messo a punto e quindi è meglio incominciare prima possibile”.
Nell’attuale sistema il controllo della parità di accesso garantita da Telecom Italia agli operatori concorrenti viene svolto utilizzando indicatori di performance e di obiettivo. Di fatto c’è un controllo a posteriori che l’Organismo svolge sull’imparzialità nella tempistica e sulle modalità con cui Open Access serve i concorrenti e la divisione mercato di Telecom Italia. Inoltre l’Organo, su segnalazione degli operatori, svolge istruttorie proprie ad esempio in caso di rifiuto da parte di Telecom di un allaccio o della messa a disposizione di linee all’ingrosso alle altre compagnie telefoniche.