Interoperabilità, riduzione dei costi, innovazione e scalabilità. L’Open Ran e il Cloud Ran sono tecnologie chiave per accelerare l’automazione delle reti. Eppure un report di Dell’Oro “ridimensiona”, almeno nel breve periodo, l’utilità del modello aperto delle reti, partendo dall’analisi dei ricavi del settore che sono stimati in calo anche se la traiettoria a lungo termine rimane sana.
Le proiezioni a breve termine sono state riviste al ribasso a causa dell’incertezza che circonda la transizione da “O-Ran ready” a Open Ran vero e proprio.
“La nostra posizione sul lungo termine rimane per lo più invariata – spiega Stefan Pongratz, Vice Presidente della ricerca di mercato Ran di Dell’Oro – Prevediamo ancora che la maggior parte degli operatori incorporerà gradualmente tecnologie che consentono una maggiore apertura, virtualizzazione e automazione delle reti. Ma lo scenario è complesso: mentre le interfacce di fronthaul Open-Ran sono in fase di adozione e stanno accelerando il passaggio verso il vRn / Cloud Ran, sta al contempo venendo meno la visione per cui l’Open Ran abbassa i prezzi”.
La transizione verso l’Open Ran
Il processo di transizione verso Open Ran è caratterizzato da un’evoluzione graduale, con benefici e sfide che si manifestano diversamente all’interno della rete di accesso radio (Ran). Questi fattori, secondo Dell’Oro, influenzano il ritmo con cui si adotta la tecnologia O-Ran per le radio e vRan per la banda base. Nel lungo termine, si prevede che entro il 2029 Open Ran e le soluzioni Ran multi-vendor rappresenteranno rispettivamente il 25% e il 10% del mercato complessivo della Ran.
Parallelamente, le reti Ran costruite su misura sono destinate a subire una perdita di valore di circa il 20% entro il 2029. A livello geograficamente, si stima che Nord America e Asia Pacifico guideranno circa l’80% delle previsioni di adozione del vRan, evidenziando la rilevanza di queste regioni nel panorama futuro delle telecomunicazioni.