Dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia, dalle Alpi all’Appennino Emiliano: Open Fiber prosegue anche nel 2019 con il suo piano di cablaggio in fibra ottica ultraveloce nel Nord Italia, che interessa sia le grandi città (Cluster A&B) sia le aree bianche incluse nei bandi Infratel (Cluster C&D).
I numeri del progetto Ftth (Fiber To The Home) nelle otto regioni del Settentrione sono davvero importanti: nelle aree a successo di mercato, ossia nelle città in cui Open Fiber sta intervenendo come operatore privato, l’investimento ammonta a quasi 1,4 miliardi di euro; il piano complessivo per i comuni bianchi “a fallimento di mercato” supera invece i 2 miliardi di euro.
Il quadro degli investimenti nel cluster A&B evidenzia le ambizioni della società guidata da Elisabetta Ripa. Oltre a Milano, Torino e Bologna, che sono state le città protagoniste del primo piano di cablatura in Ftth inaugurato dall’allora Metroweb, già oggi, grazie al progetto di Open Fiber, la fibra fino a casa è una realtà in quasi 60 città del Nord Italia, ma la nuova rete ne raggiungerà molte altre nel corso del 2019. Segno di un forte impegno economico e infrastrutturale, finalizzato a sostenere le regioni da sempre identificate come la “locomotiva d’Italia”, e che, grazie ai collegamenti in banda ultra larga, potranno affrontare e vincere le sfide imposte dalle nuove tecnologie e dall’innovazione.
L’area metropolitana di Milano, con il suo milione di case già cablate, traina il piano di Open Fiber come operatore privato in Lombardia, pari a circa 491 milioni di euro; sono invece oltre 270 i milioni destinati alla copertura delle città più grandi dell’Emilia Romagna, circa 210 per il Piemonte, oltre 180 per i centri più importanti del Veneto, 100 per la Liguria, più di 60 per il Friuli Venezia Giulia, circa 36 per il Trentino Alto Adige, e 5 per la Valle d’Aosta. I lavori sono in corso in molte delle realtà più importanti per l’economia e la storia del nostro Paese, come ad esempio Genova e Venezia, dove la società controllata da Enel e Cdp Equity sta supportando i processi di rivoluzione digitale che ne faranno, in materia di reti di telecomunicazione, due città moderne e all’avanguardia.
Sono oltre 500, invece, i cantieri aperti nei comuni del Nord inclusi nel Cluster C&D: la fibra ottica di Open Fiber sta arrivando nei borghi più belli del Belpaese e nei comuni più isolati del territorio, sia dal punto di vista geografico che economico. Anche in questo caso, i numeri ben raccontano quale sia la dimensione di questo progetto. Il piano complessivo coinvolge circa 5.5 milioni di unità immobiliari; in Lombardia, gli investimenti complessivi nelle aree bianche (considerando quindi il valore del bando di Infratel e i fondi impegnati da Open Fiber) superano i 700 milioni di euro, mentre in Veneto e in Piemonte siamo intorno ai 450 milioni. Sono quasi 300 i milioni di euro destinati al cablaggio dei comuni a fallimento di mercato dell’Emilia Romagna, 130 per il Friuli Venezia Giulia, oltre 100 i milioni stanziati sia per la Liguria che per il Trentino, e circa 30 per la Valle d’Aosta. Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia, è ad oggi il comune bianco con l’investimento più importante previsto nel Nord Italia: oltre 3 milioni di euro per il cablaggio di quasi 5mila unità immobiliari; il comune di Rhemes-Notre-Dame, in Val d’Aosta, con i suoi circa 90 abitanti, detiene invece lo scettro di comune più piccolo incluso nel progetto di Open Fiber.
Da Milano a Rhemes-Notre-Dame: la mission di Open Fiber è di azzerare le distanze e annullare le disuguaglianze grazie alla fibra ottica di ultima generazione, con l’obiettivo di dotare questo territorio, ma in generale tutto il Paese, di una rete che stimoli la crescita e abiliti il futuro.