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Open Fiber, Falessi: “Italia a 1 Giga, necessario uno sforzo di sistema”

Il Direttore Relazioni Esterne: “Serve fare efficienza sugli investimenti e puntare sulla condivisione delle infrastrutture”. Fibra ottica fondamentale per l’ecosostenibilità

Pubblicato il 14 Dic 2022

Andrea falessi Open Fiber

I primi cantieri nell’ambito del Piano a Italia a 1 Giga sono partiti. Open Fiber è un protagonista di primo piano della partita, con l’aggiudicazione di 8 lotti importanti. E oggi “le squadre sono al lavoro su tutte e 9 le regioni su cui questi si articolano. Circa 80 i Comuni coinvolti, con uno sforzo straordinario da parte di molti system per rispettare la prima milestone: 1% dei civici raggiunti entro il 31 dicembre”. 

A fare il punto sullo stato avanzamento lavori per il pubblico di Telco per l’Italia è stato il Direttore Relazioni Esterne di Open Fiber Andrea Falessi, che non ha mancato di mostrare anche l’altro lato della medaglia: quello di “un lavoro complesso che fa i conti con tanti problemi – ha chiarito -, dalla grave mancanza risorse al caro materiali, all’inflazione, ai database non sempre eccellenti, sino al ‘tasso di caduta’ del 38%” (un modo per dire che ben il 38% dei civici indicati in realtà non ci sono o non sono collegabili). “Tutti fattori che, evidentemente, comportano grosse difficoltà operative”, ha aggiunto.

Un miliardo di euro di gare per la seconda milestone

Il piano Italia a 1 Giga prevede di fornire all’utenza nelle aree grigie la possibilità di avere un accesso ad almeno 1 Gb/s in download e almeno 200 Mb/s in upload: per arrivare a questo risultato la procedura avanzerà per “pietre miliari”, la prima ora in attuazione e la seconda già predisposta con circa un miliardo di euro di gare già lanciate. “A questo scopo – ha puntualizzato Falessi – abbiamo avviato delle procedure competitive, introducendo meccanismi premiali per chi porta risorse aggiuntive, in termini di forza lavoro, sui cantieri”. 

“Nelle grandi gare necessaria un’azione di sistema”

Resta il fatto che, davanti a momenti tanto cruciali e a grosse operazioni di private-public partnership, il mindset deve necessariamente evolversi rispetto al passato. “Le grandi gare – ha fatto presente Falessi – comportano un robusto impegno pubblico e privato: diventa necessario fare efficienza sugli investimenti e puntare sulla condivisione delle infrastrutture istituendo grandi collaborazioni“. Insomma, diventa fondamentale “un’azione di sistema, perché certi obiettivi si possono raggiungere solo a fronte dello sforzo di tutti. Senza scordare che servono anche nuove risorse umane, ad esempio favorendo la possibilità di assunzione di persone extra Ue, e in questo anche la politica deve fare la sua parte”.

Il valore aggiunto della fibra ottica: l’ecosostenibilità

Intanto, mentre le imprese di rete sono in difficoltà in particolare a causa dei rincari sul fronte carburante ed energia (e Open Fiber è già intervenuta con un adeguamento delle tariffe per venire incontro alla filiera), la fibra ottica si conferma sempre più come fondamentale per ragionare in termini di ecosostenibilità. “Sì, è vero – ha confermato Falessi -: abbiamo fatto studi che danno indicazioni molto nette in questo senso, con valori di risparmio del consumo energetico che vanno, a seconda della rete considerata, dal 60 all’80%”. Ma il ragionamento si estende anche oltre, “e al di là delle esternalità dobbiamo tenere presente che  gli aspetti di Operation & Maintenance sono altrettanto rilevanti in termini di impatto sull’econsistema”, ha concluso Falessi.

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