L’OPERAZIONE

Open Fiber, il dado è tratto: via alla ricapitalizzazione



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Raggiunto l’accordo fra Cdp e Macquarie: il piano vale 1,5 miliardi a cui si aggiungeranno i fondi delle banche che dovrebbero contribuire con nuovi finanziamenti per quasi 1,3 miliardi con scadenza 2029. In Manovra l’emendamento per ridurre i numeri civici da coprire nelle aree grigie

Pubblicato il 16 dic 2024



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Dopo il disco verde da parte di Cassa depositi e prestiti, che ha deliberato di sottoscrivere l’aumento di capitale di 1,050 miliardi di euro arriva il via libera che da Macquarie. I due azionisti, in quota con il 60% e il 40% partecipano in quota parte: 630 milioni il pro-quota di Cdp e 420 milioni quello di Macquarie. Operazione in linea con le richieste del pool di 32 banche per aumentare il project financing e contribuire con nuovi finanziamenti per quasi 1,3 miliardi con scadenza 2029.

L’emendamento sulle aree grigie

È legato alla Manovra 2025 il provvedimento che consente di ridurre di 150mila unità i numeri civici da coprire nelle aree grigie (di cui 90mila nelle zone appaltate a Open Fiber), calcolati come differenza tra quanto previsto dai bandi e quanto concordato con l’Ue. È, inoltre, da considerare la sostituzione di 46mila civici con civici di “prossimità”, usciti dalla consultazione pubblica di qualche mese fa – non una cifra veramente significativa, se sei considera che i civici da cablare negli otto lotti di Open Fiber sfioravano i 2,2 milioni.

L’emendamento sui costi energetici

Fra gli emendamenti alla Manovra 2025 c’è quello che mira a ridurre i costi energetici per le imprese attraverso uno sconto sugli oneri di sistema per l’energia elettrica. Questa misura, definita “selettiva”, mira ad abbassare le tariffe energetiche per un settore considerato strategico, subordinando l’intervento al vaglio della Commissione europea, in conformità con le norme del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Tfue). L’emendamento della Lega necessita di questa approvazione in quanto agli articoli 107 e 108 del Tfue è stabilito che ogni aiuto di Stato che possa alterare la concorrenza sia notificato e approvato dalla Commissione europea.

Le aree grigie e lo switch off del rame

In occasione di Telco per l’Italia lo scorso 12 dicembre l’Ad di Open Fiber Giuseppe Gola, ha fatto il punto sull’avanzamento dei lavori nelle aree bianche e grigie. “Negli ultimi 12 mesi abbiamo rimesso a posto la macchina e realizzato una struttura operativa che sta accelerando nello sviluppo delle infrastrutture”. In dirittura d’arrivo il piano Bul per le aree bianche col il 93% del piano completato e alcune regioni già totalmente coperte, ovvero Molise, Umbria e Friuli Venezia Giulia. Il target è di chiudere 15 Regioni a metà 2025 e completare il piano a fine 2025.

Le risorse liberate dal completamento del piano Bul potranno essere indirizzate verso il Piano Italia a 1 Giga: “Abbiamo una roadmap per recuperare i ritardi accumulati, rispetto al quale stiamo anche andando più veloci, per chiudere entro giugno 2026. Una data sfidante, ma su cui stiamo lavorando”.

Gola ha ricordato che il take-up in Italia è appena al 27%: “Open Fiber sta facendo sforzo importante”, ha affermato Gola. “Il driver è la disponibilità di infrastrutture, ma c’è anche una questione di competizione e normativa di mercato. Il cambio di passo è possibile. Noi di Open Fiber stiamo lanciando un progetto in 5 piccoli Comuni per fare lo switch-off del rame e dimostrare che lo spegnimento è possibile. Penso che Milano potrebbe diventare la prima metropoli europea totalmente copperless, ma abbiamo bisogno del sostegno del Governo“.

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