L'INTERVISTA

Open Hub Med, la ceo Rossi: “Il polo di Carini deve continuare a crescere”

Italtel ha annunciato la cessione del sito a Hightel Towers. Che fine farà la “cittadella” del Mediterraneo? “Servono garanzie dalla nuova proprietà relativamente alla disponibilità degli spazi e alla capacità per il data center, prerequisti fondamentali per raggiungere i target del piano a medio-lungo termine”

Pubblicato il 14 Feb 2023

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La vendita del polo di Carini da parte di Italtel a Hightel Towers impatta anche sulle attività di Open Hub Med (Ohm), il polo neutrale per lo scambio del traffico Internet nel bacino del Mediterraneo? Dei possibili effetti dell’operazione ne parliamo con Valeria Rossi, presidente e ceo di Open Hub Med.

Rossi, cosa potrebbe succedere con questa operazione?

Guardiamo con attenzione alla cessione. Italtel fa parte del nostro consorzio fin dalla sua fondazione e in questi anni – l’hub è nato nel 2017 – abbiamo lavorato in forte sinergia: la location in cui è nato Open Hub Med, ovvero il campus all’interno del polo di Carini, ha delle caratteristiche ottimali per la nostra attività operativa e da sempre abbiamo ricevuto da Italtel garanzie di crescita ed espansione. Dunque la velocità con cui è stata avviata la cessione ci preoccupa.

Avete già avuto interlocuzione con la nuova proprietà ovvero Hightel Towers?

Ancora no, ma da quanto annunciato Hightel Towers starebbe valutando l’intenzione di assicurare lo sviluppo del campus. Per Open Hub Med è cruciale che ci siano garanzie sul mantenimetno della disponibilità degli spazi e della potenza dei data center che sono prerequisiti per il nostro piano strategico di medio-lungo termine.

Perché per la digital transformation del nostro Paese è così importante un polo come Open Hub Med?

Il polo rappresenta la prima sede tecnologica neutrale e carrier-independent nel Sud Mediterraneo per l’alloggiamento di apparati tecnologici di operatori, Ott, imprese e pubblica amministrazione. Si tratta dunque di un progetto tra i più innovativi e ambiziosi del nostro Paese che ha nel data center di Carini, cuore neutrale dell’Hub, il pilastro fondamentale.

Qual è l’obiettivo di Ohm?

Puntiamo a far diventare il Mediterraneo centrale nell’aggregazione e nello sviluppo del traffico che arriva da Sud e da Est. Accogliamo all’interno di Ohm la terminazione di reti, Cdn, Content providers, Cloud providers, Digital media providers e tutti i soggetti che abbiano beneficio nell’avere a disposizione un’area infrastrutturata e strategica sia a livello nazionale che internazionale. In questo offriamo  a tutti gli operatori di telecomunicazioni internazionali e agli Ott un modello multistakeholder per lo scambio del traffico internet nel cuore del Mediterraneo con un approccio che, basato su princìpi di vera apertura e neutralità, si differenzia in maniera sostanziale rispetto ad altre iniziative in corso nell’area. Tramite raccordi tra il proprio data center di Palermo Carini e le altre stazioni di approdo dei cavi sottomarini in Sicilia e a Bari, nonché collegamenti terrestri in fibra con Milano, Ohm è una vera e propria piattaforma unica d’accesso internazionale, in grado di offrire le medesime condizioni di neutralità, affidabilità e sicurezza di Marsiglia, ad oggi unico snodo indipendente del traffico dati sottomarino nel Mediterraneo.

Attualmente quanti operatori ospitate?

Sono circa 25 gli operatori tra grandi e piccoli con infrastrutture in Open Hub Med e che erogano servizi all’interno del nostro datacenter.

Quali le iniziative in cantiere?

Stiamo lavorando all’aggiunta di servizi gestiti e proseguiremo sulla strada dell’aggregazione di reti e soggetti abilitanti la digital transformation. Data la centralità dell’hub siamo fidudciosi che anche la nuova proprietà ci darà le garanzie che servono per proseguire la nostra attività.

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