Opnet è la prima rete standalone 5G – Fwa d’Europa con servizi già attivi da un anno: l’azienda, nata dalla ex Linkem, è stata la prima a lavorare sul 5G standalone, la tecnologia che porta con sé tutti i vantaggi della quinta generazione mobile: velocità di uplink e downlink superiori , abbattimento della latenza, maggiore capacità e sicurezza delle reti, possibilità di estendere la copertura della rete d’accesso. Lo ha affermato Cosimo Buccella, Chief technology officer, Opnet, nel suo intervento a TELCO PER L’ITALIA 2023.
I vantaggi del 5G Standalone
“Ci sono elementi di novità molto importanti nel 5G”, ha evidenziato Buccella. “Nella parte radio, finalmente, il 5G permette una convergenza protocollare su tutte le frequenze wireless a disposizione, sia nuove che vecchie. Questo dà agli operatori grandi opportunità di sinergie, ma soprattutto permette di riutilizzare la parte computazionale su più frequenze”.
C’è poi la possibilità di implementare il Massive Mimo e il Beamforming, soluzioni per la trasmissione multipla a più clienti e per il miglioramento della qualità di trasmissione verso il singolo cliente che, ancora una volta, garantiscono efficienza spettrale, cioè capacità di trasmettere più bit per unità di frequenza.
E poi c’è il core, che con il 5G, ha sottolineato Buccella, “è più che mai il cuore della rete, un’architettura che nasce già basata sui servizi e direttamente cloud native. La rete 5G è veramente flessibile e in grado di gestire il network slicing, ovvero la creazione di reti virtuali sulla stessa infrastruttura che indirizzano servizi diversi. Questo è un vantaggio di sistema per chi fa infrastruttura, perché si supera la separazione tra rete fissa e rete mobile e si possono ospitare più servizi eterogenei”.
Il 5G come abilitatore
Per il business di Opnet il 5G è stato grande un abilitatore: l‘azienda è passata dal mercato consumer a quello wholesale “con diverse soluzioni in portafoglio e possibilità di valorizzare al massimo l’utilizzo della nostra infrastruttura”, ha affermato Buccella. “Abbiamo aggiornato la parte di accesso con hardware e software in grado di gestire anche il 5G e ammodernato tutta la rete core per essere standalone”.
Oggi Opnet ha il 75% dell’infrastruttura adeguata per supportare il 5G e il 50% ha il servizio 5G già attivo. La copertura punta sulle aree grigie e bianche e sull’obiettivo di “portare il 5G nelle aree dove possiamo aiutare i clienti a cogliere opportunità di business”, ha indicato Buccella.
Opnet intende anche allargare la presenza sul segmento enterprise e smart city, con reti private e soluzioni edge e di network slicing. Per quanto riguarda le reti private, Buccella ha ricordato la partecipazione di Opnet, insieme ad altre dieci imprese, alla realizzazione del progetto per il 5G audiovisivo (5G Audiovisual broadcast broadband network) di Ray Way, finanziato dal Mimit, mentre sull’edge computing Opnet sta lavorando a un progetto di video-sorveglianza per una smart city che unisce la rete pubblica 5G di Opnet con una rete core locale protetta.
Progetti che richiedono investimenti di lungo periodo e per questo, ha ricordato Buccella, la condizione essenziale è “un sistema normativo stabile”.