Oracle, che è già il principale attore del mercato dell’informatica in Romania, amplierà la sua presenza nel Paese con un investimento di circa 100 milioni di euro. Lo ha confermato il ministro delle Infrastrutture e degli Investimenti esteri, Dan Sova, al quotidiano economico “Ziarul Financiar” e durante uno spettacolo televisivo locale.
“Si tratta di un nuovo investimento nell’ambito delle attuali capacità di espansione di Oracle” ha detto Sova, aggiungendo che includerà anche la realizzazione di call center. Il responsabile del dicastero non ha tuttavia precisato in quale arco di tempo verrà investita la cifra indicata dal big statunitense.
Il 22 aprile scorso il premier romeno Victor Ponta ha incontrato a Bucarest con il vicepresidente e Cfo della compagnia statunitense, Safra Catz, in cui il numero due del gigante informatico ha ribadito l’impegno di Oracle in investimenti a lungo termine in Romania. La filiale romena di Oracle, che conta oltre 2.500 dipendenti, ha registrato l’anno scorso un fatturato di circa 100 milioni di euro.
Nell’ultima trimestrale i risultati di Oracle hanno deluso le attese. Nel terzo trimestre fiscale terminato lo scorso 28 febbraio i ricavi sono calati dell’1% a 8,96 miliardi di dollari. L’utile è rimasto stabile a 2,5 miliardi, pari a 0,52 per azione. Escluse le voci straordinarie l’utile ha ammontato a 0,65 dollari per azione. Gli analisti avevano atteso ricavi di 9,38 miliardi ed un utile di 0,66 per azione. Sui conti ha pesato il calo delle vendite di sistemi di hardware e di nuovi software. Per il corrente trimestre Oracle si attende un utile di 0,85 – 0,91 dollari per azione e ricavi di 10,80 – 11,40 miliardi di dollari. Gli esperti avevano previsto un utile di 0,88 dollari per azione e ricavi di 11,5 miliardi.
Il Chief financial officer di Oracle, Safra Catz, ha ammesso con gli analisti che la società non è soddisfatta dell’andamento dei ricavi e che non ha aiutato il fatto che il trimestre si chiudesse un giorno prima dell’entrata in vigore dei tagli automatici alla spesa.