“Non c’è nessun inizio di discussione con Telecom Italia e nessun progetto di fusione”. Ad affermarlo all’Adnkronos è un portavoce di Orange, commentando le ripetute indiscrezioni su un’interesse dell’operatore francese per Telecom. “Contrariamente ad alcuni rumors o indiscrezioni di stampa -sottolinea – non c’è nessun inizio di discussione con Telecom Italia né alcun progetto di fusione, né direttamente né indirettamente”.
Un concetto che è stato già evidenziato venerdì scorso dallo stesso Ad di Orange, Stéphane Richard, ai microfoni di “France Info”. “Non abbiamo nessun progetto, non abbiamo nessuna discussione di nessun tipo né con Telecom Italia né con un altro operatore tlc europeo né con il management di queste società né con i loro azionisti”, ha sottolineato Richard. Questo tema, ha spiegato, “non è all’ordine del giorno”.
Tutto il mondo, ha rilevato Richard, “sa che l’industria è frammentata in Europa, che ci sono troppi operatori, e che se si riconoscesse che questa prospettiva è realizzabile, in effetti, assisteremmo probabilmente alla costituzione, almeno, di alleanze a livello europeo nelle quali Orange ha l’intenzione di recitare un ruolo. Ma non è un tema di breve termine e lo dirò molto chiaramente, non c’è nulla che bolle in pentola con Telecom Italia”.
Secondo quanto riportato dalla stampa nei giorni scorsi Orange avrebbe chiesto a due banche d’affari, Bnp Paribas e Morgan Stanley, di studiare il dossier per un’eventuale operazione con Telecom Italia. Opzione – secondo quanto riporta Affari&Finanza di Repubblica – che il premier Matteo Renzi teme di pià, in quanto in Orange è ancora presente con una quota importante lo stato francese. Un’aggregazione Orange-Telecom Italia significherebbe in pratica che la principale azienda tecnologica italiana finirebbe in mano al governo transalpino, inclusa quella rete a banda larga che dovrebbe rappresentare uno dei principali fattori di crescita futura del Paese.