Le telco non sbagliano a puntare la propria crescita sul broadband:
ora che che le entrate dai servizi voce sono in costante declino,
è quello il motore principale – anche se non l'unico – del
loro business su linea fissa, conferma il nuovo studio di Ovum. Gli
analisti hanno calcolato che le entrate della banda larga fissa
supereranno le entrate voce per la prima volta nel 2012.
Questo sarà dunque l’ultimo anno in cui le entrate voce consumer
saranno più alte della banda larga, rispettivamente 176 miliardi
di dollari e 167 miliardi, afferma Ovum. Nel 2012, invece, il
quadro si ribalterà: l’accesso alla banda larga genererà 180,5
miliardi di dollari di revenues, a livello mondiale, mentre la voce
scenderà a 158,6 miliardi. Nel 2016, il trend si delineerà ancora
più netto, quando le linee voce scenderanno da 685 miioni a 560
milioni, mente le linee broadband cresceranno del 7% arrivando a
776 milioni.
L’analista di Ovum Charlie Davies fa notare che l’incremento
degli abbonati alla banda larga “sarà trainato dalla tendenza
dei consumatori a preferire il cellulare rispetto al telefono fisso
e dalla loro richiesta di banda larga fissa a casa per utilizzare
servizi come il video, applicazioni e contenuti nel cloud e i
device per la connected home”.
Per questo Davies sottolinea che le telco non possono basarsi sulle
sole entrate del broadband per rimediare alla perdita delle entrate
voce su linea fissa, ma devono attingere a nuove fonti di guadagno
come appunto i video e i servizi basati su cloud.