LO STUDIO

Ovum: Tlc, troppe disparità regolatorie

Il Regulatory Scorecard evidenzia una forte correlazione tra lo sviluppo dei mercati nazionali e le differenze normative. Più omogenee le politiche sulle spettro radio

Pubblicato il 13 Feb 2013

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Concorrenza e investimenti nelle Tlc sono frenati da quadri regolatori incoerenti. A dirlo il Regulatory Scorecard di Ovum che ha classificato le prestazioni di 11 paesi divise per tre aree geografiche, rilevando – appunto – una stretta correlazione tra l’esistenza di norme non adeguate e un mercato poco competitivo. “In Giappone e Corea del Sud, per esempio, il rapporto tra il governo e il regolatore potrebbe essere percepito come troppo vicino – spiega James Robinson autore dell’indagine – L’autonomia dalla politica è importante per garantire l’indipendenza delle autorità nazionali, le cui decisioni possono essere impugnate mediante una procedura di ricorso”.

Ovum mette in evidenza analogie tra paesi all’interno della stessa regione geografica, anche se si verificano comunque differenze significative tra le regioni nella maggior parte dei settori regolamentati. Per esempio la regolamentazione del settore all’ingrosso del fisso varia da paese a paese e da regione a regione, principalmente a causa dell’esistenza – variabile – della banda larga in fibra e rame. I paesi all’interno della stessa regione sono spesso classificati in modo molto diverso: il Messico, ad esempio, appare significativamente in ritardo rispetto agli altri paesi del Centro e Sud America.

“Mentre la Colombia e il Brasile stanno facendo progressi nel definire un quadro di riferimento stabile che riflette gli sviluppi del settore, il processo normativo in Messico appare confuso e lento – evidenzia Luca Schiavoni, altro autore dello studio – Ciò porta inevitabilmente a inefficienze nella maggior parte delle aree di regolamentazione”.

La politica dello spettro è invece un settore in cui best practice possono essere osservate nella maggior parte dei paesi. Mentre il volume del traffico dati mobile è cresciuto nel corso degli ultimi anni, molti regolatori hanno liberato alcune bande di frequenza da precedenti vincoli tecnologici. Ovum sottolinea che le autorità di regolamentazione sono propense a destinare più spettro alla prossima generazione di banda larga mobile. “Nessun paese sembra disposto a rimanere fuori dalle opportunità del 4G – conclude Schiavoni – Ciò è particolarmente vero in Sud e Centro America, dove le connessioni mobili sono centrali per connettere sempre più persone”.

Sul versante tutela dei consumatori, Ovum rileva una interesse sempre maggiore da parte delle autorità. In tutta l’Asia-Pacifico, Europa, e America queste tutele sono fondamentali per garantire una certa qualità del servizio Internet degli utenti e facilitare il cambio di operatore per i clienti. Tuttavia alcuni paesi devono ancora lavorare per migliorare la trasparenza, in particolare per quanto riguarda la pubblicità della velocità della banda larga e le politiche di gestione del traffico.

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