Pace fatta fra Intel e Nvidia: accordo da 1,5 miliardi di dollari e cross-licensing per sei anni

La disputa legale iniziata nel 2009 si chiude con un patteggiamento favorevole a entrambe le aziende, che puntano sui nuovi chip grafici e per mobile computing. La rivale Amd corre ai ripari e prepara un cambio al vertice

Pubblicato il 11 Gen 2011

Intel e Nvidia mettono a tacere la loro lunga disputa legale con un
patteggiamento che rafforza entrambe le aziende grazie a un accordo
di cross-licensing della durata di sei anni. Accusata di presunte
pratiche monopolistiche in Stati uniti, Giappone, Sud Corea e
Europa, Intel ha patteggiato fuori dalle aule con Nvidia firmando
per il pagamento alla rivale di diritti di licenza pari a 1,5
miliardi di dollari, che saranno versati in cinque anni; a fronte
di questo esborso ogni precedente pendenza legale verrà fatta
cadere. Ancora più importante, Nvidia e Intel avranno accesso
l’una alla proprietà intellettuale dell’altra.

I chip Intel sono il cuore intelligente di quattro Pc ogni cinque
nel mondo. L’accordo raggiunto con Nvidia è simile a quello
chiuso con Amd a novembre 2009: pagamento di 1,25 miliardi di
dollari da parte di Intel e accordo quinquennale di
cross-licensing, a fronte del quale Amd rinuncia a ogni
rivendicazione. Ad agosto Intel aveva patteggiato anche con la Us
Federal Trade Commission acconsentendo a usare uno standard aperto
per disegnare i suoi chip, rendendo così più facile ai produttori
concorrenti connettere i propri chip con quelli Intel.

Intanto la tecnologia, nota il Financial Times, evolve più
rapidamente degli argomenti legali. La scorsa settimana, Intel ha
introdotto dei nuovi processori che integrano per la prima volta
nel processore principale la capacità di elaborare grafica e media
(in particolare i video). Questo potrebbe ridurre la necessità di
usare chip grafici separati come quelli prodotti da Nvidia.

Questi ultimi però restano dei concorrenti temibili per i chip
"tuttofare" di Intel e l’accordo di cross-licensing è
importante per il colosso americano perché gli permette di
utilizzare i brevetti Nvidia proprio per i chip grafici, sempre
più importanti nel moderno computing. Non solo. Il computing sta
diventando sempre più mobile (con la diffusione di massa di pc
portatili, smartphone e tablet) e legato ai video video in alta
definizione. La somma che Intel ha acconsentito a versare a Nvidia
riflette in parte l’importanza della tecnologia grafica
dell’azienda, desiderosa di espandersi sul mercato del mobile
(con chip basati sull’architettura dell’inglese Arm e non su
quella dei processori Intel x86, esclusi dall’accordo e la cui
tecnologia Nvidia dunque non può usare).

“Questo accordo rappresenta una nuova era per Nvidia”, ha
commentato il chief executive Jen-hsun Huan. “L’accordo di
cross-licensing con Intel riflette il valore delle nostre
tecnologie di visual e parallel computing. Sottolinea anche
l’importanza delle nostre invenzioni nel futuro del personal
computing e dei settori in forte espansione del mobile e cloud
computing”.

Se Intel e Nvidia guadagnano entrambe dal patteggiamento, chi
dovrà preoccuparsi sono le loro rivali, a cominciare da Amd, il
secondo maggior produttore mondiale di microprocessori, ma che non
è mai riuscito a scalfire la supremazia di Intel. Non stupisce che
l'azienda abbia deciso un netto cambio al vertice, licenziando
il chief executive Dirk Meyer. “Una nuova guida ci aiuterà a
consolidare la nostra leadership di mercato e a generare guadagni
più soddisfacenti”, ha affermato Amd. Le redini passano
temporanemante al chief financial officer Thomas Seifert, finché
non sarà trovato un sostituto per Meyer.

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