Pagamenti via cellulare. Dice sì la metà degli utenti

Studio Accenture: il 45% dei consumatori è favorevole all’m-payment. Privacy, furti d’identità e frodi i rischi più sentiti per il 70% del campione

Pubblicato il 14 Mar 2011

Quasi la metà (45%) degli utenti di telefonia mobile è favorevole
alla possibilità di pagare beni e servizi tramite cellulare,
nonostante gran parte (73%) mostri una notevole preoccupazione
riguardo a privacy e furti di identità. E’ quanto emerge da
un’indagine Accenture, condotta fra consumatori tecnologicamente
avanzati di 11 Paesi (utenti tech forward), che utilizzano almeno
quattro dispositivi connessi e altrettanti servizi Internet.

Dallo studio emerge che gli asiatici sono i più entusiasti (Tech
Forward): complessivamente il 69% ha dichiarato di preferire il
telefono cellulare per effettuare la maggior parte dei pagamenti.
In particolare guidano la classifica cinesi (76%) e indiani (75%),
seguiti da coreani (56%) e giapponesi (47%). Molto favorevoli anche
i brasiliani con il 70%.

Negli Stati Uniti ed in Europa, solo il 26% degli intervistati ha
detto di preferire il telefono cellulare per la maggior parte dei
pagamenti. A sorpresa ben il 38% del campione italiano dice di
attendere il giorno in cui sarà possibile effettuare la maggior
parte dei pagamenti con il cellulare.

Lo studio rivela il desiderio di risparmiare tempo e denaro
malgrado le preoccupazioni legate alla sicurezza e alla privacy.
Quasi tre quarti del totale degli intervistati (73%) ha detto di
nutrire preoccupazioni sulla privacy in caso di utilizzo di un
telefono cellulare per effettuare pagamenti.

Il 70% ritiene che i pagamenti tramite telefono cellulare
incrementino il rischio di frodi e furto d’identità.

A prescindere da queste preoccupazioni, più della metà degli
intervistati (59%) si è detta disponibile a ricevere promozioni
con buoni sconto in funzione degli acquisti precedenti. Il 47%
degli intervistati si è detto disponibile a ricevere sul proprio
cellulare annunci pubblicitari personalizzati nel momento in cui si
trova in prossimità del prodotto o del servizio in promozione.

Alla domanda riguardante l’eventuale utilizzo del telefono
cellulare per effettuare acquisti nei sei mesi precedenti ha
risposto affermativamente il 18% del campione, ma anche in questo
caso si rileva una notevole predisposizione nei paesi asiatici:
quasi la metà (47%) dei consumatori Tech Forward in Cina, seguiti
dalla Corea con il 42% e dal Giappone con il 33%, mentre in Europa
la percentuale più alta è quella della Germania 10%.

I Tech Forward iniziano inoltre ad adottare i codici a barre o la
tecnologia Nfc (Near Field Communications) per interagire con il
proprio ambiente d’acquisto: in Asia il 38%, in Europa e Stati
Uniti il 16% dei consumatori intervistati hanno effettuato durante
gli acquisti la scansione del codice a barre di un prodotto al fine
di ottenere informazioni aggiuntive.

Rispettivamente il 36% e l’11%, ha visualizzato un
"biglietto digitale" per accedere a un evento o per
imbarcarsi su un volo e di nuovo il 31% contro il 5% ha acquistato
un bene o ricevuto un coupon da uno "smart poster"
contenente un tag elettronico o un codice a barre.

Infine, il 69% ha dichiarato la propria disponibilità a ricevere
per contratto annunci pubblicitari sul proprio telefono cellulare,
in cambio di una riduzione delle tariffe telefoniche applicate. Per
quanto concerne il tipo di azienda in grado di ricoprire un ruolo
significativo nell’offrire ai consumatori la possibilità di
effettuare i pagamenti o elaborare i coupon tramite telefono
cellulare, la maggior parte degli intervistati ritiene che tale
ruolo spetti alle società che emettono le carte di credito (59%),
seguite da operatori wireless (54%), aziende software (52%), grandi
rivenditori (52%) e produttori di dispositivi (48%).

Secondo Michele Marrone, managing director di Accenture mobility
operated services, "nelle economie mature si afferma sempre
più il ‘mobile life scenario’, un contesto in cui il cliente
può soddisfare molteplici esigenze attraverso il cellulare. Per le
aziende diventa importante la capacità di offrire servizi
avanzati, usufruendo di una piattaforma comune. Affinché questo
avvenga in Italia la sfida maggiore sarà creare l’ecosistema
adeguato: in questo caso le Telco sono fondamentali come
abilitatori, ma tutti gli attori coinvolti – operatori wireless,
banche, società che emettono le carte di credito, aziende
software, retailer, produttori di cellulari – possono contribuire
alla creazione di un sistema virtuoso".

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