Uno dei pionieri degli Smartphone, Palm, potrebbe presto gettare la
spugna, e annunciare già nel corso di questa settimana la propria
intenzione di vendere: avrebbe già dato mandato a un pool di
agenzie specializzate di sondare il terreno per trovare un
acquirente. La notizia, che era già circolata per i canali
ufficiosi nei giorni scorsi, viene riproposta oggi da Bloomberg,
che cita a sostegno della proprie tesi tre fonti autorevoli vicine
all’azienda che hanno però chiesto di rimanere anonime. I primi
segnali di interessamento sarebbero già arrivati dalla taiwanese
Htc corporation e dal gruppo cinese Lenovo. Palm offrirebbe tra
l’altro ai pretendenti il software WebOs, uno dei concorrenti dei
sistemi operativi di Apple per l’iPhone e di Google.
La società californiana con base a Sunnyvale ha potuto contare
soltanto la scorsa settimana su un rialzo del 32% al Nasdaq, e si
considera che questo possa essere dovuto all’attività degli
speculatori nell’attesa che sia ufficiale un’offerta per
rilevare l’azienda. Ma prima di questa impennata soltanto
quest’anno le azioni erano scese di più del 60%, trascinate in
basso dai dati negativi sulle vendite degli ultimi modelli di
telefono. Palm ha al momento un valore di mercato poco superiore
agli 870 milioni di dollari, e si classifica sesto tra I produttori
di smartphone in Nord America negli ultimi tre mesi del 2009.
Da Palm e dalle società che sarebbero state incaricate di trovare
acquirenti non arrivano commenti ufficiali, e Htc – come Lenovo –
preferisce non esporsi sul proprio interesse per l’azienda
californiana. Anche da Nokia, un’altra delle aziende che i
“rumors” mettono in cima a quelle che potrebbero essere
interessate all’acquisto, nessuno vuole uscire allo scoperto,
mentre i più informati dicono che Dell avrebbe prima preso in
considerazione e poi scartato l’idea di fare un’offerta.
Tra gli esperti del settore che commentano la notizia, c’è anche
chi pensa che la strada che porta Palm in seno ad Htc o a Lenovo
sia quella meno probabile, indicando tra i concorrenti più
accreditati e che più avrebbero da guadagnare i grandi produttori
cinesi come Huawei e Zte, bisognosi di espandere il loro mercato
internazionale.