Si chiama PoliticApp l’applicazione per smartphone e tablet che “ammazzerà” la par condicio. Messa a punto dalla società di sondaggi triestina Swg, permetterà agli utenti che l’acquisteranno – il costo è di 9,99 euro – di controllare le ultime rilevazione elettorali, anche nei 15 giorni antecedenti alle elezioni ovvero in quel lasso di tempo in cui la legge 28 del 2000 ne vieta la pubblicazione. L’Agcom ha infatti dato il via libera a PoliticApp in virtù del fatto che gli smartphone non sono classificabili come mass media al pari di giornali, tv e radio e, quindi, esenti dal divieto.
Secondo Enzo Risso di Swg l’interpretazione di Agcom è condivisibile. “Il vero elemento discriminante – ha spiegato Risso a MF – è il pagamento: di fatto al momento in cui si carica l’app scatta un contratto tra noi e il cliente che paga il servizio. Anche per questo motivo non si può parlare di mezzo di comunicazione di massa”. Circa l’eventualità che i sondaggi veicolati via app possano in qualche modo influenzare il voto, Risso non vede alcun tipo di influenza. “Noi ci limitiamo a dare conto di quello che succede, registrando semplicemente dei dati e trasferendoli all’utente”.
La posizione è condivisa anche da uno dei massimi sondaggisti italiani, Renato Manneheimer, che giudicando positivamente l’iniziativa di Agcom, auspica il superamento del divieto di pubblicazione dei sondaggi nei 15 giorni prima del voto.
Dal 1° al 26 febbraio PoliticApp fornirà i dati e gli aggiornamenti dei risultati delle rilevazioni per ciascuna delle 5 sezioni in cui è articolata: orientamento dell’opinione pubblica rispetto al “fatto del giorno”; intenzioni di voto riferite a Camera, Senato e singole regioni; orientamenti degli italiani sull’agenda politica nazionale; fiducia e appeal di candidati e partiti in base a parametri di attualità e costume; sintesi in quattro numeri-chiave dell’orientamento dell’opinione pubblica sui principali temi socio economici del paese.