La parità di trattamento tecnico-economica tra le unità organizzative commerciali dell’incumbent e gli Olo è uno dei principi cardine della disciplina comunitaria. L’ottica con cui guardare a questo principio è principalmente quella della non-discriminazione tra gli operatori economici. In che cosa si sostanzia il principio? Nel consentire agli operatori che intendono offrire servizi di comunicazione elettronica a livello retail di competere, sulla base di un level playing field, con le divisioni commerciali delle imprese verticalmente integrate; in altre parole, gli operatori acquistano dall’incumbent, alle medesime condizioni tecnico-economiche con cui vengono offerte alle proprie divisioni, i beni intermedi necessari per l’erogazione dei propri servizi. In questo ambito, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha imposto a Telecom Italia, fin dal 2002 con Delibera 152/02/Cons, la non discriminazione interno-esterna mediante l’imposizione di misure organizzative sul piano della separazione amministrativa/contabile e della trasparenza.
Soltanto a giugno del 2008, però, TI ai sensi della legge 248/06, ha presentato una proposta preliminare di impegni, con il duplice scopo di integrare e rafforzare le disposizioni della delibera ed eliminare sia i presupposti sia le conseguenze dei comportamenti contestati dall’Autorità in alcuni procedimenti sanzionatori. Tali procedimenti riguardavano la commercializzazione/vendita dei servizi Adsl di TI da parte dei tecnici di rete (provvedimento n. 4/07/Dir), la mancata adozione delle misure organizzative previste dalla delibera la disattivazione di servizi di Cps (carrier pre-selection) in mancanza di conforme richiesta dei clienti interessati (provvedimenti 2/08/Dir e 2/08/Dit e l’attivazione di servizi non richiesti (provvedimenti 63/07/Dit e 3/08/Dit).
Il 24 luglio 2008, TI presentava la proposta definitiva di Impegni, tenendo in considerazione la valutazione della proposta preliminare effettuata da Agcom (delibera 351/08/Cons), e il 1 gennaio 2009 entravano in vigore gli Impegni con Delibera 718/08/Cons. Tra questi approvati dall’Autorità e riconducibili ai procedimenti sanzionatori sopramenzionati, sono i Gruppi Impegni 11, 12, 13 e 14, mentre attraverso la corretta applicazione e implementazione degli altri Gruppi, TI si è impegnata ad offrire garanzie aggiuntive di parità di trattamento, ad assicurare la soddisfazione degli operatori e dei clienti finali mediante lo sviluppo e il miglioramento della rete fissa d’accesso e dei relativi servizi, a rendere l’evoluzione della rete fissa di accesso di TI più trasparente per gli Olo e a garantire condizioni concorrenziali nella transizione verso le reti di nuova generazione.
Per la verifica dell’attuazione degli Impegni veniva istituito presso Agcom il Gmi (Gruppo monitoraggio Impegni) al quale partecipavano anche gli Olo. L’Autorità in data 21 febbraio u.s., a seguito delle richieste di archiviazione di TI dei procedimenti sanzionatori precedentemente sospesi, ha pubblicato gli esiti dell’attività di vigilanza sull’attuazione degli Impegni sancendo, con delibera 600/11/Cons, l’archiviazione dei procedimenti nei confronti di TI, anche alla luce delle valutazioni del Gmi.
Dalle valutazioni è emerso che gli Impegni possono considerarsi attuati e l’Autorità ha sancito la presa d’atto dell’attuazione e, a differenza dei Gruppi Impegni 1, 3, 4, 5 e 6, la cessazione dell’attività di monitoraggio. Questo percorso ha sancito la fine di una querelle che ha contribuito con pro e contro a porre le basi per l’ evoluzione del quadro regolamentare italiano.