La Commissione europea ha dato il via libera alle norme tecniche
per l’apertura delle bande di radiofrequenza 900 e 1.800 MHz ai
dispositivi di comunicazione avanzati di quarta generazione (4G).
Queste norme, fondamentali per evitare i problemi di interferenza
con i dispositivi Gsm e 3G esistenti, rappresentano un passo
importante verso l’accesso a banda larga senza fili per un numero
ancora maggiore di cittadini e imprese dell’Ue.
La decisione della Commissione, che dovrà essere attuata dagli
Stati membri entro la fine del 2011, consentirà in tal modo di
conseguire gli obiettivi dell’Agenda digitale europea, ossia
permettere a ogni cittadino europeo di accedere ai servizi di base
a banda larga entro il 2013 e alla banda larga veloce e ultraveloce
entro il 2020.
Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e
commissaria responsabile per l’Agenda digitale, ha dichiarato:
“Questa decisione apre la via ai dispositivi mobili 4G più
moderni, consentendo loro di fruire dello spettro radio necessario
per stimolare ulteriormente i servizi a banda larga ad alta
velocità e creare maggiore concorrenza”.
La decisione della Commissione fissa parametri tecnici destinati a
far coesistere sulle bande di frequenza 900 MHz e 1800 MHz il
sistema Gsm (telefonia mobile 2G), i sistemi 3G basati
sull'Umts e la tecnologia mobile 4G a banda larga, che utilizza
i sistemi Lte e Wimax. Una simile coesistenza è prevista dalla
direttiva Gsm rimodulata sull’uso dello spettro radio necessario
per i servizi mobili.
La decisione stabilisce un meccanismo per l’adozione di norme
tecniche di armonizzazione basate sui contributi ricevuti dagli
esperti nazionali di radiofrequenza. Le amministrazioni nazionali
hanno tempo fino al 31 dicembre 2011 per attuare la decisione nei
rispettivi ordinamenti nazionali, affinché le bande Gsm siano
effettivamente disponibili per i sistemi Lte e Wimax.
Nel 2009 sono stati avviati studi tecnici volti a dimostrare che i
sistemi Lte e Wimax sono compatibili con gli altri sistemi già
impiegati sulla stessa banda. Tali studi hanno inoltre chiarito le
condizioni tecniche necessarie affinché le bande 900 e 1800 MHz
possano proteggere dalle interferenze i sistemi delle bande di
frequenza adiacenti, quali i Gsm per i servizi ferroviari e
aeronautici. Gli Stati membri hanno l’obbligo di offrire una
protezione adeguata ai sistemi che utilizzano le bande di frequenza
adiacenti.