”Per come è finita è passiva. Un’operazione fallita”. Secca la risposta di Corrado Passera sul caso Telecom a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. E’ il momento di tornare a qualche forma di partecipazione statale? ”In tanti settori il mercato è la soluzione, in altri settori una presenza anche minore dello Stato con ottica di lungo termine ci vuole. Pensi alle reti strategiche: elettricità, gas, telefoni. E’ roba dove c’è un interesse nazionale forte”.
Non è la prima volta che l’ex ministro dello Sviluppo economico entra nel dibatto su Telecom. In occasione del convegno di Between a Capri, Passera ha detto: “Ci sono infrastrutture essenziali che vanno gestite con molta attenzione, da loro dipende funzionamento di tante cose”. Secondo Passera, sulle infrastrutture essenziali bisogna avere fermi tre criteri: separazione tra gestione della rete e utilizzatore principale, grandi investimenti di lungo periodo e amore per il Paese. “Se consideriamo questi tre principi, il pasticcio fatto su Telecom è massimo”. “Non c’è ancora separazione della rete, i debiti degli azionisti rendono difficile investire con ottica di lungo periodo. E Telefonica difficilmente considererà l’Italia come priorità numero uno”.
“Insomma, un pasticcio totale. In certi settori il mercato on basta, bisogna indirizzare le scelte infrastrutturali. C’è un ruolo da svolgere – sottolineava – In certi casi la nazionaltà del’aionarato possa fare la differenza perché si porta dietro priorità di investimento”.
“Spero che la vicenda venga risolta senza ulteriori pasticci, che sarebbero cambiare i criteri dell’opa o varare la golden share ex post e che minerebbero la credibilità del Paese – concludeva – Vediamo piuttosto se riusciamo a realizzare la separazione della rete, come già fatto con Terna e Snam“.