Frequenze, una partita caldissima aspetta la nuova Agcom appena insediata. Perché l’etere italiano rischia di rimanere impantanato e totalmente disallineato alle strategie degli altri Paesi europei. Come prima, anzi oggi un po’ più di prima, a seguito delle assegnazioni ventennali alle Tv attuate dal ministero dello Sviluppo. Per questo tra i compiti più urgenti sul tavolo dell’organismo guidato da Angelo Cardani ci sarà il ridisegno dell’utilizzo di tutta la banda Uhf.
Come rivela oggi Marco Mele sul Sole 24 Ore, il recente procedimento di assegnazione alle emittenti nazionali complica ulteriormente le cose. Intanto, le frequenze riconosciute alle Tv sono cedibili perché “trasferibili su iniziativa dell’assegnatario” rispettando “quanto prevede il Codice delle comunicazioni elettroniche aggiornato secondo le recenti direttive europee”: occorre l’autorizzazione del ministero che deve motivare però “l’eventuale diniego”.
Inoltre alcune delle frequenze assegnate alle Tv sono quelle in realtà già assegnate alle Tlc che le hanno acquistate con l’asta Lte di settembre 2011. Si tratta per esempio del canale 69 (assegnato a Vodafone) che irradia la Padania, e il canale 24 “che faceva parte del beauty contest” e che dovrebbe, dunque, essere oggetto dell’asta il cui regolamento la nuova Agcom è chiamata a definire. Nell’autorizzazione, rivela Mele, “è scritto che si tratta di frequenze soggette a sostituzione con altri canali della banda Uhf”, dato che, per esempio il canale 69, dovrà essere assegnato a partire dal primo gennaio 2013 alla telco di pertinenza. Ma dove si troveranno, si chiede il quotidiano, le frequenze sostitutive di canali destinati ad altri soggetti? “Si aspetterà la chiusura di qualche emittente locale?”. Il rischio è l’annullamento della gara riservata alle Tv per le frequenze ex beauty contest.