Telecom Italia lavora in autonomia da Telefonica. Marco Patuano lo ribadisce all’indomani del Cda che ha deciso procudere ad hoc per Tim Brasil e aperto il cantiere del nuovo “governo del gruppo”. Con gli spagnoli di Telefonica, dice intrevistato da Repubblica, “lavoriamo sul fronte industriale”. Loro, aggiunge, “hanno affrontato il tema del conflitto di interesse sollevato dall’antitrust brasiliano e dall’assemblea in maniera netta e rispettosa del mercato”. Quanto a Blackrock “ho incontrato gli esponenti del fondo americano una sola volta dopo l’uscita del convertendo. Hanno creduto nel titolo e i fatti gli stanno dando ragione”.
L’Ad ha poi spiegato la decisione di aprire il “cantiere della governance” per la quale “una verifica è opportuna” visto che l’attuale risale “alla fine degli anni ’90”. Ma “prima di sottoporre all’assemblea eventuali cambiamenti dobbiamo studiare bene”. In discussione non solo la nomina dei 4/5 del Cda dalla lista di maggioranza ma anche “il numero dei consiglieri, i comitati e diversi altri temi.
Focus anche sullo spin off. “Lo scorporo societario che avevamo studiato con Bernabé aveva due obiettivi, uno finanziario e uno regolatorio – spiega l’Ad – Con l’emissione del convertendo e la vendita dell’Argentina il movente finanziario è venuto meno, in quanto i soldi per fare gli investimenti li abbiamo al nostro interno”.
“Rimane invece aperto- aggiunge – il tema regolatorio se la separazione servisse ad avere meno vincoli da parte dell’Authority”.
Sul tema delle dismissioni, “siamo in linea con i tempi, restano previste entro il 2° trimestre 2014 le vendite delle torri di trasmissione in Italia e successivamente quelle in Brasile, i cui proventi serviranno per partecipare alle aste per le nuove frequenze”, spiega Patuano.
“Il Cda di Telecom ha deliberato all’unanimità che Tim Brasil è talmente importante che non ci deve essere nemmeno il dubbio di un conflitto di interessi – evidenziaQuindi verrà messa in piedi una procedura ancora più severa delle parti correlate ‘rilevanti’, includendo anche i contatti propedeutici all’inizio di eventuali trattative”. Ma “se ci fosse un approccio non dovrei avviare nessuna negoziazione ma far scattare la procedura prevista che mi vede affiancato da un comitato formato in prevalenza da consiglieri indipendenti. Parallelamente dovrei tenere informato il resto del cda”.
Se un’offerta dovesse arrivare prima del 6 febbraio, quando è stata fissata la prossima riunione del consiglio, “allora convocherò immediatamente un consiglio straordinario senza avviare alcuna trattativa”.