“Siamo in Brasile per rimanerci”. Lo ribadisce l’Ad di Telecom Italia al Financial Times in un’intervista pubblicata oggi ma effettuata in occasione del Mobile World Congress che si è tenuto a Barcellona la scorsa settimana. ”Ho incontrato i due terzi del governo e ho detto che siamo qui per restare – ha ricordato Marco Patuano – stiamo investendo e migliorando la nostra rete, non stiamo smantellando la nostra società aspettando l’inevitabile fine”. Anche in Europa si parla di consolidamento: ”Tutti sembrano troppo dogmatici. Di sicuro, significherà una stabilizzazione dei prezzi ma l’Europa ha i prezzi più economici del mondo. Significherà maggiore qualita’, investimenti piu’ veloci e aiuterà una visione a lungo termine”.
Incontrando, lo scorso 18 febbraio il ministro brasiliano delle Comunicazioni, Paulo Bernardo, Patuano aveva chiarito che il Brasile è un mercato chiave, chiarendo come non ci fossero trattatative per una fusione Tim Brasil-Gvt.
L’Ad aveva inoltre annunciato che Tim Brasil sta aumentando gli investimenti nel paese sudamericano, a 4 miliardi di real nel 2014 e a 11 miliardi di real entro il 2016.
Intanto America Movil, chiamata in causa più di una volta nell’ultimo mese, come possibile pretendente per Tim Brasil dice di non aver nessun contatto ma segue con attenzione la partita che si gioca in America Latina. ”Non stiamo discutendo con nessuno” dichiara il ceo Daniel Hajj sempre al Financial Times. ”Saremo aperti a ogni opportunità. Se avrà un senso per America Movil fare qualcosa, di sicuro noi ci saremo. Quindi dipende da quali saranno le condizioni e quando succederà” ha aggiunto il manager che finora non aveva mai commentato le indiscrezioni sull’interesse del gruppo alle attività brasiliane di Telecom Italia.