“Non c’è il progetto per scorporare la rete mobile”. Lo ha detto oggi l’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano, a margine di un dibattito nell’ambito di ‘Repubblica delle Idee’, in corso a Firenze. L’ad ha poi aggiunto che il dossier per una possibile fusione tra Telecom Italia e H3g “sicuramente continuerà ad essere valutato e verrà discusso nel prossimo cda – ha detto – Nell’ultimo mese il cda si è riunito quattro volte per lo scorporo della rete e il tema H3g è stato momentaneamente lasciato ‘on hold’ (in attesa, ndr)”.
Per quanto riguarda il capitolo dello scorporo, l’iter regolatorio per lo spin off della rete di Telecom Italia “l’iter sarà lungo, 15-18 mesi ma se sono rose devono fiorire prima”, ha aggiunto l’ad, in riferimento al possibile accordo con Cdp e anche con l’Agcom.
Patuano ha ricordato che “da un lato abbiamo i tempi per raggiungere un accordo coi soggetti che saranno coinvolti da questa operazione, ovviamente oltre a Telecom Italia il cui Cda l’ha già approvata, le autorità regolatrici ovvero l’Agcom; e poi, non e’ un segreto, stiamo discutendo con la Cdp, quindi cercare di raggiungere un accordo fra questi soggetti e un primo passaggio. Poi si apre un lungo iter regolatorio a livello nazionale ed europeo, che richiede una finestra temporale forse un po’ più ampia”.
Telecom Italia, infine, chiede al Governo Letta “tutto quello che può favorire gli investimenti – chiude Patuano – Noi facciamo 3 miliardi di investimenti l’anno e anche lo scorporo della rete è per un contesto pro investimenti”.
Negli ultimi anni i prezzi della telefonia sono scesi di oltre il 40%. Lo ha detto Patuano commentando il calo della spesa nel settore della telefonia rilevato ieri da Confcommercio. “Non stanno calando i consumi, stanno calando i prezzi -ha osservato Patuano- Il consumatore è molto contento, un’azienda di telecomunicazioni forse un po’ meno”.
“L’Italia è sicuramente -ha sottolineato l’ad di Telecom Italia – uno dei mercati più competitivi dal punto di vista della telefonia fissa e mobile; questo ha portato al fatto che negli ultimi anni i prezzi sono scesi di oltre il 40%, cosa che nelle altre utilities non si è riscontrata. La liberalizzazione ha dato sicuramente un grande slancio ai temi della concorrenza, adesso però è il momento di fare investimenti”.