OPERAZIONE GVT

Patuano “riapre” a Sawiris

Secondo l’Ad di Telecom Italia se il Cda deciderà che l’operazione Gvt aiuterà la presenza in Brasile “verranno analizzate tutte le possibilità di finanziamento”, compresa la proposta del tycoon egiziano

Pubblicato il 15 Nov 2012

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Il prossimo 6 dicembre il cda di Telecom Italia discuterà se fare un’offerta sull’operatore brasiliano Gvt, messo in vendita da Vivendi. L’indicazione è stata data dall’ad della compagnia telefonica, Marco Patuano, ad di Telecom Italia, durante l’investor conference organizzata da Morgan Stanley. Secondo il manager se il board deciderà che – potenzialmente – l’operazione da 7 miliardi di euro per Gvt aiuterà la presenza di Telecom in Brasile, verranno analizzate tutte le possibilità di finanziamento, compresa l’eventuale proposta del tycoon egiziano, Naguib Sawiris, di entrare nel capitale. “Abbiamo sempre detto che il Brasile è un core market per noi – ha dichiarato – e in Brasile c’è un asset buono e interessante in vendita”. Se il board riterrà che l’investimento vada fatto, ha aggiunto, “saranno valutate tutte le possibilita’ per finanziarlo, compresa l’offerta di Sawirs che dara’ maggiore flessibilità finanziaria alla compagnia”. Nei giorni scorsi invece Patuano aveva sottolineato che Telecom non aveva bisogno di ricapitalizzazioni, stoppando indirettamente l’offerta di Sawiris.

Intanto Telefonica sbarra la strada a Sawiris. Come sottolineato dal direttore finanziario Angel Vila, ieri alla conferenza di Morgan Stanley a Barcellona, “Telefonica è un investitore stabile in Telecom Italia e non stiamo considerando di monetizzare la nostra partecipazione in Telco”.

Secondo il Sole 24 Ore, che parla di fonti informate, la posizione degli spagnoli mira a bloccare sul nascere la proposta del magnate egiziano dietro cui ci sarebbe Carlos Slim, temuto competitor di Telefonica in America Latina che, negli ultimi tempi, ha avviato una campagna acquisti nelle telco europee. Dopo Kpn e Telekom Austria – spiega il Sole 24 Ore – Slim sarebbe intenzionato a proseguire il risiko europeo puntando sul boccone, un po’ più grosso, di Telecom Italia, che tra l’altro ha una presenza importante in Brasile e in Argentina.

Illazioni? Può darsi. Ma secondo il quotidiano, è un dato di fatto che i due maggiori azionisti di Telco, Telefonica e Generali siano compattamente contrari all’offerta di Sawiris mentre Intesa-Sanpaolo che in passato aveva finanziato l’egiziano è più aperta all’ipotesi, così come l’azionista al 5% Fossati che ha dichiarato di veder con favore l’ingresso del nuovo socio, mentre Mediobanca lascia che a decidere sia chi ha più interessi in campo.

Mediobanca sarebbe anche disposto a sciogliere Telco, ma questo significherebbe sopportare altre pesanti minusvalenze per i soci della holding e rilevare la quota-parte del debito. Piuttosto, secondo fonti qualificate dell’azionariato Telco, se si dimostra che c’è bisogno di mezzi freschi sarebbe meglio pensare a un aumento di capitale sul mercato, con diritto d’opzione.

Che però l’intento di Telefonica e Generali sia quella di legarsi per la vita a Telecom c’è francamente da dubitarne, puntualizza il Sole. Secondo alcuni osservatori gli spagnoli sarebbero anche disponibili a considerare un disimpegno da Telecom a patto che subentrasse un’istituzione finanziaria in grado di garantire che la partecipazione non finisca in mano a concorrenti. Potrebbe essre Cdp? Per ora la Cassa non ha dato indicazioni all’advisor Deutsche Telekom, che ha arruolato per l’ipotesi di ingresso in un’eventuale newco della rete, a considerare opzioni per spostarsi al piano superiore, quello cioè dell’azionariato Telecom. Ma in Telecom starebbe maturando l’idea che per assicurarsi un trattamento regolamentare più favorevole basterebbe anche seguire il modello di Open Reach rafforzandolo magari con lo scorporo societario della rete d’accesso, che resterebbe però al 100% di proprietà Telecom.

Intanto Sawiris guarda con attenzione anche al mercato francese. Oggi il Financial Times scrive che l’imprenditore è interessato all’acquisto dell’operatore Sfr del gruppo Vivendi, in questo periodo alle prese con una revisione della strategia e con la vendita di alcuni asset.

“Guardiamo a Sfr attraverso una delle nostre controllate”, ha detto Sawiris al quotidiano. “Il problema è che i numeri sono molto alti. Vivendi possiede. grandi asset quindi servirebbe un grande gruppo”. A inizio settimana, Sawiris ha detto a Le Figaro di essere interessato a opportunità di acquisto in Francia, ma ha spiegato di non avere “chance” dato che i quattro principali operatori telefonici del Paese sono “franco-francesi”.

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