VERSO IL CDA

Patuano: “Scorporo rete, il quadro è aperto”

L’Ad di Telecom Italia: “Decisione storica, ma le regole Ue potrebbero renderlo superfluo”. E annuncia: “Andiamo avanti con lo sviluppo della fibra indipendentemente dall’ipotesi spin off”

Pubblicato il 04 Dic 2012

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Una decisione storica. Marco Patuano definisce così la possibilità dello scorporo delle rete di Telecom Italia in vista del cda del 6 dicembre. In un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore l’amministratore delegato di Telecom Italia sottolinea però che “il quadro è ancora aperto” , condizionato soprattutto dal nuovo corso di una regolamentazione europea più favorevole al rame e alla sua redditività. “Sul tema regolamentare, e in relazione al rapporto tra redditività della rete in rame e sviluppo del network in fibra – puntualizza Patuano – rilevo che l’orientamento della Commissione Europea è molto più ‘agnostico’ verso le architetture tecnologiche dei singoli operatori”.

“E’ importante poi ricordare che una regolamentazione orientata ai costi è efficace solo per le reti che già esistono mentre per le nuove c’è un tema di ritorno degli investimenti – sottolinea Patuano – Del resto Telecom sarebbe disinteressata a questo tema solo se non investisse. Ovviamente non è così”.

E sulla volontà di proseguire con il piano di investimenti già stabilità, indipendentemente dall’ipotesi spin off, Patuano ne parla in un’intervista al Messaggero. Telecom Italia, ricorda l’Ad, andrà avanti “con un piano di sviluppo preciso che si fonda sui servizi basati sulle rete in fibra ottica di ultima generazione”. Si tratta di un piano “che non crea vincoli” e dimostra “l’impegno concreto delle società nei confronti dello sviluppo di infrastrutture sempre più moderne”.

Secondo Patuano “Telecom deve diventare sempre più una piattaforma di servizi evoluta, aperta. E questo progetto che prevede l’utilizzo della fibra ottica fino all’armadio stradale e poi con il rame fino dentro le case, va in questa direzione”.

Rispetto al lancio di questi servizi – che partono il 5 dicembre da Roma, Torino e Napoli – l’amministratore delegato ricorda al Sole 24 Ore che il piano punta a raggiugere “100 città entro il 2014, per una copertura di 6 milioni di unità immobiliari pari al 25% della popolazione”. “La velocità sarà di almeno 30 megabit – rimarca – Più nel dettaglio, per le abitazioni fino a 800 metri dal cabinet la performance non dovrebbe essere lontano dai 40 megabit, con punte di 70-80 megabit per quelle più vicine. Stiamo installando 200 armadi a settimana, con un primo investimento di 200 milioni per il 2013 che comprende scavi, gli stessi armadi, sopralzi, Vdsl e così via”.

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