Sullo scorporo della rete è necessario “far scendere la pressione e lasciar lavorare l’Agcom“. Lo ha detto lAad di Telecom Italia, Marco Patuano, in occasione di un convegno della Cisl sulla strategicità delle reti, sottolineando che l’Authority “ha le capacità” per dettare le nuove regole. La separazione delle reti, ha spiegato Patuano intervenendo ad un convegno, “può consentire a tutti di accedervi alle stesse condizioni. Ho letto che staremmo chiedendo all’Agcom una ‘regulatory holiday’, io in vacanza vado solo ad agosto” ha osservato con una battuta.
“Credo che sia importante lasciar lavorare l’autorità senza tanta gente che la tiri per la giacchetta – ha sottolineato – E’ importante far scendere la pressione e soprattutto credo che sia importante che chi investe poco faccia scendere la pressione su chi deve decidere le regole”. Patuano ha quindi ricordato di voler investire su un programma di 12 anni osservando che sono necessarie, quindi, regole pluriennali. Sul possibile coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, inoltre, l’Ad di Telecom ha sottolineato che “noi non stiamo parlando di una onlus ma parliamo di un soggetto che ha bisogno di avere un ritorno sul capitale investito”.
Tornando infine sul tema delle regole, Patuano ha ribadito che “la cosa più importante è dare a chi deve fissare le regole la possibilità di lavorare serenamente in piena rispondenza ai dettami europei”, in modo da arrivare ad un “insieme di regole equilibrato in una ottica pro-investimenti e pro-competitività. Sono assolutamente convinto – ha concluso – che le autorità hanno la capacità per farlo”.
Parlando della situazione italiana, Patuano ha ricordato che “non è vero che in Italia c’è un problema di infrastrutture. Le infrastrutture ci sono: il 97% del nostro paese è raggiunto da banda larga, il 92% da banda sufficientemente larga”.
“Ci sono altri problemi, anche rispetto alla situazione europea – ha detto – Abbiamo un basso livello di alfabetizzazione digitale: il 37% delle persone non accede a internet, sotto i 24 anni l’8% non ha mai utilizzato internet, il resto dell’Europa è a zero. E poi c’e’ il problema dell’assenza di tv via cavo. Su questo servono grandi investimenti per i prossimi anni”.
Intanto gli esperti di Equita Sim confermano il rating hold ed il target price di 0,7 euro per azione su Telecom Italia e sono dell’idea che i benefici industriali dello spin-off “saranno piuttosto contenuti o neutri”. L’operazione “offrirà per contro una soluzione al tema dell’italianità della rete rafforzando l’appeal speculativo/opportunistico di Telecom Italia, oltre ad offrire una maggiore flessibilità finanziaria”.