Per la banda larga Obama punta sullo spettro radio

I broadcaster potrebbero cedere volontariamente alcune frequenze, secondo la proposta del Presidente. Lo spettro verrebbe poi messo all’asta, ma con una sorpresa: At&t e Verizon rischiano di essere escluse

Pubblicato il 01 Lug 2010

Barack Obama vuole mettere l’acceleratore allo sviluppo del
broadband negli Stati Uniti. Come? Raddoppiando nei prossimi dieci
anni le frequenze a disposizione per portare Internet veloce agli
americani. Il Presidente, riporta il Financial Times, ha firmato un
memorandum che libera fino a 500 megahertz di spettro oggi usato
dal governo ma anche da aziende private per soddisfare la crescita
della domanda di servizi su banda larga.

La proposta di Obama arriva in un momento in cui le relazioni tra
Casa Bianca e industria delle comunicazioni non sono esattamente
idilliache: la Fcc vorrebbe imporre regole più severe sulla banda
larga e i maggiori provider americani si oppongono. Secondo quanto
propone ora il Presidente, le agenzie del governo dovranno cedere
parte di uno spettro non pienamente sfruttato. Anche le aziende
della televisione dovranno fare la loro parte, dando spontaneamente
alcune loro frequenze.

Lo spettro liberato verrebbe quindi messo all’asta e le decine di
miliardi di dollari che si genererebbero andrebbero in parte a
compensare le compagnie per le frequenze cedute e in parte a
contribuire a pagare la nuova rete di comunicazioni di pubblica
sicurezza, il cui costo è stimato tra i 12 e i 16 miliardi di
dollari.

La National association of broadcasters, la lobby delle tv, ha
commentato che “la priorità del Congresso dovrebbe essere
cercare lo spettro inutilizzato”; ad ogni modo, se la Casa Bianca
chiederà solo un contributo volontario, i broadcaster non si
opporranno.

Più favorevoli le aziende del wireless come At&t e Verizon: i
servizi su banda larga mobile sono sempre più richiesti e ai
provider potrebbe far comodo nuovo spettro. Rebecca Arbogast,
analista di Stifel Nicolaus, commenta: “La proposta di Obama
aiuterà tutti i fornitori di banda larga wireless a tenere il
passo con la domanda e lavora anche verso gli obiettivi fissati
dalla Fcc con il National broadband plan”. Ma proprio At&t e
Verizon potrebbero finire con l'essere danneggiate dalla
decisione del Presidente: le due aziende hanno sufficiente spettro
per potenziare i loro network e potrebbero perciò essere escluse
dalle aste per le nuove frequenze (un’ipotesi non improbabile,
secondo gli analisti), a tutto vantaggio delle rivali.

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