SCENARI

Per le telco europee conti in crescita nonostante la crisi

I risultati trimestrali di Deutsche Telekom, Telefonica, Orange e British Telecom mostrano un’evoluzione per certi versi inaspettata. Performance oltre le attese e outlook persino al rialzo

Pubblicato il 10 Nov 2022

tlc

Le grandi telco europee sorprendono i mercati con risultati trimestrali in crescita. Particolarmente brillanti i numeri del colosso tedesco Deutsche Telekom (DT), che beneficia del rialzo del dollaro per le sue attività negli Stati Uniti con T-Mobile. Ma anche Orange può sorridere, con ricavi in aumento soprattutto in Europa (+3,2%) e utile col segno più.

Ancora deboli le prestazioni di Telefonica, ma la sua trimestrale ha comunque sorpreso positivamente gli analisti perché ha battuto le attese, in particolare per i ricavi a +11%. Per British Telecom (BT) i risultati sono trainati dal buon andamento della divisione Consumer e di quella wholesale per la banda ultralarga, Openreach. 

Deutsche Telekom vola sulle ali del dollaro

Deutsche Telekom ha nuovamente alzato gli obiettivi per il 2022, dopo un terzo trimestre guidato dalla solida crescita delle attività in Germania e negli Stati Uniti. Da luglio a settembre, l’utile netto è stato di 1,58 miliardi, in aumento del 77,5% anno su anno; l’ebitdaal rettificato è salito dell’8,5% a 10,5 miliardi. Le vendite sono aumentate dell’8,8% a 29 miliardi. Ancora più alto il tasso di crescita dei ricavi dai servizi: +12,5% a 23,6 miliardi di euro. Il dollaro forte ha sostenuto i risultati della sussidiaria T-mobile e spinto verso l’alto tutti i numeri; ciò si traduce in livelli inferiori di crescita su base organica, chiarisce la nota di DT.

Negli Stati Uniti, dove T-Mobile conta 1,6 milioni di nuovi clienti, le vendite sono aumentate del 4,2% a 15,3 miliardi. L’ebitda rettificato è sceso dello 0,9% a 6,7 ​​miliardi di dollari a causa dei costi d’integrazione della controllata Sprint. In Germania, dove le vendite sono aumentate del 3%, le nuove tariffe di telefonia mobile hanno attirato 368.000 nuovi clienti.

Per il 2022, il gruppo prevede ora adjusted Ebitdaal di oltre 37 miliardi di euro contro i circa 37 miliardi previsti in precedenza. L’Eps rettificato è previsto a oltre 1,50 euro contro 1,25 euro indicato in precedenza.

Il gruppo è “un’ancora di stabilità in tempi difficili”, ha affermato il ceo Tim Hottges. La previsione di free cash flow, dopo investimenti, resta fissa a oltre 10 miliardi.

I ricavi di Orange spinti dall’Europa 

Ricavi in crescita anche per il gruppo francese Orange, che nel terzo trimestre registra un fatturato di 10,8 miliardi di euro, pari a +1% su base comparabile, grazie in particolare all’andamento delle sue attività in Africa/Medio Oriente (4,2%) e in Europa (+3,2%), con un recupero in Spagna per la prima volta dal 2019 (+0,2%), ma in sofferenza in Francia, il mercato principale (ricavi a -1% anno su anno, 4,46 miliardi di euro). Nei primi 9 mesi dell’anno il fatturato è di 32,1 miliardi, +0,4% anno su anno.

In lieve aumento anche l’ebitda after lease a 3,5 miliardi nel terzo trimestre (+0,2%); ancora meglio nei primi nove mesi dell’anno a 9,5 miliardi (+0,5%). Gli investimenti sono cresciuti nel trimestre del 5,2% ma nei primi 9 mesi hanno registrato un calo del 4,5% a 4,1 miliardi.

“Nonostante il clima macroeconomico e geopolitico molto difficile, il gruppo – si legge in una nota sui risultati del trimestre – conferma gli obiettivi finanziari per il 2022, una pietra miliare verso il raggiungimento degli impegni 2023.Orange conferma inoltre il pagamento il 7 dicembre 2022 di un acconto dividendo in contanti per il 2022 di 0,30 euro per azione. Al 2023 sarà proposto un dividendo di 0,70 euro per azione per l’anno fiscale 2022″.

Il prossimo “piano strategico” per il 2030 sarà presentato il 16 febbraio 2023, a seguito della pubblicazione dei risultati dell’esercizio 2022, ha ulteriormente precisato Chrystel Heydemann, ceo di Orange.

Telefonica meglio del previsto

 La società di telecomunicazioni spagnola Telefonica ha visto l’utile netto crollare del 35% nel terzo trimestre, ma con un valore di 460 milioni di euro batte le stime degli analisti (391 milioni di euro) grazie a una crescita più rapida dei ricavi. Nello stesso periodo dello scorso anno, l’azienda guidata dal ceo José María Álvarez-Pallete López aveva registrato guadagni contabili su operazioni di fusione e acquisizione.

Gli utili principali sono stati di 3,25 miliardi di euro, anche al di sopra delle previsioni di consenso, poiché i ricavi complessivi sono aumentati dell’11% a 10,34 miliardi di euroLa società è “sulla buona strada per fornire una guidance per l’intero anno”, ha chiarito una nota per i media.

British Telecom, avanti sulla fibra

Il gruppo BT ha chiuso il primo semestre con ricavi in aumento dell’1% a 10,4 miliardi di sterline mentre l’ebitda ha segnato un incremento del 3% a 3,9 miliardi di sterline. Il colosso britannico delle tlc ha anche confermato la distribuzione di un acconto sul dividendo pari a 2,31 pence per azione. La crescita dei ricavi si lega al buon andamento della divisione Consumer e di quella wholesale Openreach, che compensa in parte il calo dei grandi clienti aziendali in Enterprise, le minori vendite di attrezzature in Global e l’impatto dello spostamento dei diritti di BT Sport. BT ha anche comunicato di aver alzato il suo obiettivo di risparmio di 500 milioni di sterline nell’anno per aiutare a finanziare l’aumento dei costi di costruzione della sua rete in fibra in Uk.

Il ceo di BT, Philip Jansen, ha commentato: “La nostra strategia sta funzionando, stiamo eseguendo il piano e siamo certi di poter ottenere risultati corrispondenti alle nostre ambizioni di lungo termine, dando al tempo stesso sostegno alla crescita economica del Regno Unito. BT si tiene un passo avanti anche in questi tempi turbolenti”. Jansen ha continuato: “La connettività di alta qualità non è mai stata così importante per i nostri clienti e i nostri prodotti portano grande valore all’investimento che le aziende fanno. Andiamo avanti con la nostra strategia disegnata per generare una crescita dei ricavi e dell’ebitda continua e prevedibile”.

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