Persidera passa di mano. Ma la partita non è ancora chiusa. Se è vero che il cda di Tim, riunitosi oggi a Milano, ha valutato positivamente la proposta presentata da F2i e Ray Way – dando mandato all’amministratore delegato Amos Genish per finalizzare l’operazione – è anche vero che il board ha deliberato al contempo che “che ogni ulteriore eventuale offerta vincolante sarà presa in considerazione”.
Proprio oggi era arrivata last minute un’altra offerta, non vincolante però, per l’operatore, quella da 300 milioni di euro da parte del fondo Usa I Squared Capital. Ma secondo indiscrezioni Ray Way e F2i sarebbero disposte a ritoccare al rialzo la proposta da circa 250 milioni, anche se non si arriverebbe alla valutazione di 353 milioni attesa dal socio di minoranza, Gedi (gruppo Espresso), che ne ha in carico il 30% per 105,9 milioni. Secondo i dati Mediobanca l’enterprise value di Persidera è di 375 milioni.
Nel portafoglio ci sono cinque mux digitali terrestri, i multiplex televisivi che ospitano più di 60 canali. “La partecipazione non rappresenta un asset strategico per Tim”, ha deliberato il cda e l’operazione di cessione dell’azienda – detenuta al 70% – è conseguenza delle condizioni imposte dall’Antitrust Ue per il via libera al controllo di Vivendi sull’operatore di telecomunicazioni. Rai Way ha presentato l’offerta insieme a F2i per evitare problemi antitrust, nella prospettiva di gestire l’hardware affidando i mux al fondo.