Piano banda ultralarga, Aiip: “Un ruolo per gli operatori medio-piccoli”

Il presidente dell’associazione Brunetti all’assemblea annuale: “Il nostro segmento è in crescita: regolazione, investimenti e macro-accordi devono tenerne conto”. Gli interventi di Lombardo (Infratel), Valigi (Enel Open Fiber), Ibba (Tim), Nicita (Agcom)

Pubblicato il 13 Apr 2016

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Il piano del governo è molto ambizioso e praticamente si concentra sulla realizzazione della nuova rete di telecomunicazione italiana che dovrà durare almeno per i prossimi 30 anni. I piccoli e medi operatori che comunque rappresentano oltre il 10% del mercato vogliono avere un ruolo, come hanno già avuto”. È questo il pensiero sulla vision dell’esecutivo per la banda larga di Renato Brunetti, presidente dell’Associazione italiana internet provider di cui si è tenuta oggi l’Assemblea annuale. “Questo segmento è in crescita e la regolazione, gli investimenti, i macro accordi del settore dovranno tener presente di questa realtà”, ha aggiunto Brunetti riferendosi al ruolo degli operatori minori.

Questi ultimi, secondo i dati dell’Osservatorio Operatori del Dipartimento Management della La Sapienza, continuano a crescere negli anni e con loro cresce anche l’indebitamento e l’esposizione bancaria delle Pmi nel settore. Al di là della componente finanziaria, il numero di player interessati a investire è in aumento, come sottolineato da Salvatore Lombardo, direttore generale di Infratel Italia, che ha evidenziato alcune mosse chiavi: “Bisogna chiarire gli interventi per stimolare gli operatori ad accendere la rete e, rispetto ai nodi di accesso, chi vincerà le gare dovrà relegare i nodi richiesti dagli operatori. Non metteremo mai fibra ottica nelle vicinanze di una rete esistente”. Riguardo gli incentivi alla domanda, aggiunge Lombardi, se “l’operatore li veicola verso l’utente entrambi ne beneficiano”.

All’assemblea annuale dell’Aiip è intervenuto anche Enrico Valigi di Enel Open Fiber che è tornato sul piano della newco: “Abbbiamo avviato il programma per tutti e 4 i cluster per costruire una rete in fibra ottica FTTH”, con l’obiettivo di “cablare 224 città entro fine anno” che necessiterà “di un grande investimento economico”. Sarà altrettanto fondamentale, ha aggiunto, “che gli utenti migrino velocemente verso la fibra” e ” intavolare accordi con tutti gli operatori che operano sul mercato, anche con il supporto dell’Aiip per aggregare le domande e le istanze degli Internet provider“. Sull’esistenza di reti già in piedi Valigi ha aggiunto che Enel Open Fiber è “assolutamente disponibile a fare accordi quadro con gli operatori che gestiscono queste reti” perché l’intenzione “non è entrare in competizione con gli operatori retail”, ma creare una “rete da mettere a disposizione”. L’ingresso della energy company nella partita sulle nuove reti è stato giudicato “positivo” da Innocenzo Genna del Council office di Euroispa, che però ha sottolineato il “cambiamento in atto della regolamentazione europea del settore e ha chiesto maggiore “attenzione ai prezzi e agli operatori verticalmente integrati”.

L’aumento della competizione sarà secondo Walter Ibba, Senior Vice President Wholesale di Tim, un fattore positivo: “Più competizione c’è più questo mercato si sviluppa. Il successo di questa iniziativa dipende in maniera più che proporzionale dalla velocità con cui i clienti si sposteranno sulla nuova piattaforma”.

Rispetto al tema della regolamentazione è intervenuto Antonio Nicita, commissario dell’Autorità Garante per le comunicazioni: “Sono necessarie politiche pubbliche di sostegno alla digitalizzazione di alcuni mestieri. L’analisi di mercato fino al 2017 sta stabilendo una convergenza del pricing degli accessi”. “In Italia avviate finora molte iniziative importanti sullo spettro”.

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