E' stato un incontro "cordiale" (così si legge su
una nota del ministero dello Sviluppo economico) quello che si è
tenuto stamani fra il ministro Paolo Romani e il numero uno di F2i
Vito Gamberale. All'ordine del giorno il "piano"
Metroweb, quello annunciato da Gamberale a Capri che mira a fare
della società della fibra milanese il nuovo "veicolo"
per la banda ultralarga partendo dai distretti industriali e dalle
aree urbane in cui la necessità di banda è sostenuta dalla
domanda. Un piano che di fatto rischia di compromettere il lavoro
del "Tavolo" Romani, un'iniziativa peraltro
fortemente criticata dall'Ad del fondo di investimento.
Il ministro però evidentemente ha deciso di passare sopra alle
critiche. E per mettere a tacere le voci sul fallimento del
"Tavolo" (da cui si è definitivamente tirata fuori
Telecom Italia) e quelle di uno spostamento dell'asse verso il
ministro dell'Economia Giulio Tremonti (il presidente della
Cassa depositi e prestiti Bassanini e neo-presidente di Metroweb ha
annunciato la disponibilità di risorse a favore
dell'iniziativa di Gamberale), ha deciso di passare
all'azione con un incontro formale.
"Romani ha particolarmente apprezzato l’impegno
dell’operatore milanese, le cui strategie di crescita possono
dare un contributo al piano governativo di digitalizzazione del
Paese", si legge nella nota del ministero emessa subito dopo
l'incontro.
Il piano governativo, dunque, resta in piedi: questo è il chiaro
messaggio di Romani, il quale non si è però pronunciato su cosa
ne sarà del progetto di newco pubblico-privata Fiberco.
Intanto Gamberale svela i primi dettagli del piano Metroweb:
Bergamo, Brescia, Genova e Piacenza le città individuate per dare
il via al "piano" Ngn.
"Penso a tante Metroweb locali – ha dichiarato Gamberale in
un'intervista al Sole 24Ore -. Entreremo in trattativa con le
utilities locali. E poi c'è anche tutta la fibra di Iren, la
società derivante dalla fusione tra Iride (municipalizzate di
Genova e Torino) e l'emiliana Enia. Vorrei riuscire a
costituire un paio di società all'anno. Sarebbe un buon
risultato".
Nell'intervista Gamberale dice la sua sul mancato decollo del
tavolo Romani: "Ha avuto un approccio più politico che
tecnico. Credo che siano le imprese a dover fare i progetti, ma
sono convinto che il ministro non potrà che vedere con benevolenza
questa iniziativa". Riguardo all'operato dell'Agcom,
Gamberale sottolinea che l'Authority "è partita da un
approccio troppo dirigista". "Ma il segretario Roberto
Viola – aggiunge – a Capri sembra aver fatto intendere che ci sarà
un cambio di direzione: non più una regolazione a priori ma norme
chiare per favorire il mercato".