“Anie Sit e le imprese associate, sono da tempo impegnate al fianco di Infratel, degli operatori e del dipartimento della trasformazione digitale per far emergere, gestire e facilitare la soluzione delle criticità che complicano il cammino dello sviluppo della banda ultralarga. Le principali criticità che stiamo ormai da tempo cercando di affrontare sono la carenza di manodopera specializzata, l’incremento della posizione finanziaria netta (debito) delle nostre imprese associate, causata dalla dilatazione dei tempi di fatturazione delle opere di rete eseguite, e l’esplosione dei costi legati ai ripristini delle aree stradali oggetto di lavorazione, problema quest’ultimo che complica il rapporto con gli enti, quali comuni, provincie e regioni”. È quanto evidenzia Luigi Piergiovanni, Presidente di Anie Sit in un’intervista con CorCom in occasione di Telco per l’Italia.
Presidente, dunque la situazione non è delle migliori.
Abbiamo trovato in Infratel un partner importante e presente, con il quale abbiamo affrontato questi temi direttamente nelle regioni più critiche, interloquendo con tutti gli stakeholders e cercando soluzioni concrete e applicabili. Ma l’ecosistema delle imprese di rete è entrato in una situazione estremamente preoccupante, criticità segnalata ormai in tutti i modi ed a tutti i livelli possibili. Per capire meglio la problematica provo a dare qualche numero; il fatturato globale delle principali imprese di rete è cresciuto nel 2023 rispetto al 2022 di poco più del 17%, il fatturato relativo alle opere di costruzione della rete è cresciuto di poco più del 5%, mentre l’indicatore comunemente conosciuto come scoperto di benestare, che definisce i lavori realizzati ma non fatturati, è cresciuto tra il 12 ed il 15%. Questi numeri testimoniamo due cose, la prima è che il settore dello sviluppo rete non cresce adeguatamente, e quindi non si riesce a scaricare a terra quelli che sono i bandi di gara assegnati, la seconda è che tutto l’incremento di attività si è trasformato in incremento di debito.
Come uscirne?
Anche in questo caso Infratel si è resa disponibile in modo molto proattivo a supportare il comparto, creando canali preferenziali con importanti istituti come Mediocredito, e facendosi parte attiva nel riconoscere agli operatori aggiudicatari dei bandi degli anticipi contrattuali previsti, purtroppo dei fondi erogati pochissimo è arrivato al sistema produttivo delle imprese non permettendo quindi adeguati investimenti. Risulta quindi di primaria importanza, e mi sento di dire che questa è la madre di tutti i problemi, fare in modo che attraverso la riduzione del work in progress e attraverso l’erogazione di anticipi contrattuali si possa dare carburante al sistema per permettere la ripartenza e accelerazione attesa per la fine del 2024.
Chiusura delle aree bianche e accelerazione delle aree grigie, cosa ci si aspetta per i prossimi mesi?
Dal mese di settembre ci aspettiamo la richiesta da parte degli operatori di una grande accelerazione del piano, causata dalla chiusura delle opere di riprogettazione che si stanno eseguendo, anche a seguito delle note tematiche legate ai civici sparsi. Significa quindi chiedere di realizzare in un anno e mezzo la grande parte di un piano che era già sfidante completare in circa tre anni. È importante segnalare che tale richiesta di accelerazione e di nuova manodopera, stante le condizioni attuali ed i problemi sopra descritti, non sarà assorbibile dal sistema produttivo. Siamo ancora in tempo per porre le azioni correttive che devono assolutamente essere indirizzate verso la risoluzione delle problematiche sopra descritte.
Cosa può facilitare concretamente la chiusura del gap?
È necessario che le iniziative che riguardano il sistema produttivo delle imprese, e quindi l’incremento della forza lavoro che dovrà essere fatto dal sistema imprese, venga condiviso e impostato con le imprese stesse e la relativa associazione di categoria, cosa che purtroppo non è stata fatta in via preliminare in fase di consultazione per la stesura delle regole dei bandi. Premesso questo, le lodevoli iniziative relative al sistema carcerario e all’utilizzo di lavoratori esteri, si scontrano con i costi connessi a tali operatività, oltre alle regole burocratiche che tali iniziative impongono. Sotto la guida di Infratel stiamo riprovando ad agire su operazioni già in precedenza provate e fallite, sperando che l’esperienza fatta ci aiuti a non ripetere gli stessi errori.
Poi c’è la questione dell’aumento del costo del lavoro.
Gli ultimi aumenti del costo del lavoro registrati a giugno 2023 (+ 6,6%) e a giugno 2024 incrementale (+ 6,9%), conseguenza del recupero dell’inflazione previsto nel Ccnl Metalmeccanico, porteranno come risultato una diminuzione dei margini necessari alla sostenibilità economica del sistema imprese che Anie Sit rappresenta. Non aver previsto un meccanismo di verifica e di adeguamento economico nei contratti ad evidenza pubblica per il Piano Bul – come anche nel Pnrr ad esempio – potrebbe provocare un’ulteriore difficoltà negli avanzamenti produttivi. Importante è segnalare comunque che l’esperienza fatta in alcune regioni d’Italia, dove si è agito su anticipi contrattuali e adeguamento dei listini delle opere, ha permesso una importante accelerazione del piano e riteniamo che tale iniziativa possa essere replicata, replicando i risultati ottenuti.