Raddoppiare la velocità della banda larga vuol dire per un Paese
un aumento ulteriore del Pil dello 0,3%. A calcolare l’impatto
del broadband sullo sviluppo economico è il nuovo studio condotto
da Ericsson, Arthur D. Little e dalla Chalmers University of
Technology. Gli effetti positivi arrivano dall’automazione e
semplificazione dei processi, dall’accresciuta produttività e
dal miglioramento dell’accesso a servizi di base come istruzione
e sanità, si legge nello studio realizzato in 33 nazioni
dell’Oecd.
Un aumento del Pil dello 0,3% in area Oecd equivale a 126 miliardi
di dollari, ovvero a più di un settimo del tasso annuale di
crescita medio dell’Oecd dell’ultimo decennio.
Lo studio mostra anche che ulteriori aumenti della velocità della
banda larga possono produrre ulteriori incrementi dello 0,3% del
Pil; in pratica, quadruplicare la velocità fa crescere il prodotto
interno lordo dello 0,6% in più.
Tanto la disponibilità della banda larga quanto la velocità delle
connessioni sono un forte motore di crescita economica. L’anno
scorso Ericsson e Arthur D. Little hanno calcolato che per ogni
aumento di 10 punti percentuali nella penetrazione del broadband il
Pil sale dell’1%.
Questa crescita deriva da una combinazione di effetti diretti,
indiretti e indotti. I primi due forniscono uno stimolo di
breve-medio termine all’economia, mentre gli effetti indotti, per
esempio la creazione di nuovi servizi e imprese, esercitano il
maggior peso e potrebbero rappresentare fino a un terzo
dell’incremento complessivo del Pil prodotto dalla banda
larga.
"La banda larga ha il potere di stimolare la crescita econmica
creando efficienza per la società, le imprese e i consumatori”,
dichiara Johan Wibergh, Head of Business Unit Networks, Ericsson.
"Apre la porta a servizi online più avanzati, servizi di
utility più intelligenti, telelavoro e telepresenza. Nella
sanità, ci aspettiamo che le applicazioni mobili saranno usate da
500 milioni di persone”.
Ericsson prevede anche che le persone con accesso alla banda larga
nel mondo passino da un miliardo quest’anno a circa 5 miliardi
nel 2016, la maggior parte delle quali su banda larga mobile.
“Connettività e broadband sono solo il punto di partenza per
innovare, collaborare e socializzare in modo nuovo”, conclude
Wibergh.