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Pileri: “Le reti intelligenti chiave per monetizzare i servizi”

Il presidente di Anitec-Assinform: “Il 5G consentirà alle Tlc di generare nuovi margini e tornare vincenti nella sfida della distribuzione di servizi innovativi”

Pubblicato il 12 Dic 2017

pileri

Le reti di nuova generazione rappresentano una grande opportunità per gli operatori di Tlc di generare nuovi margini e di tornare vincenti nella sfida della distribuzione di servizi innovativi. Ne è convinto Stefano Pileri, Presidente di Anitec-Assinform, che, parlando agli Stati generali delle Telecomunicazioni, di scena oggi a Roma, ha condiviso la propria visione sullo sviluppo delle infrastrutture ultrabroadband fisse e mobili. “Attraverso la standardizzazione richiesta dal 5G, le reti cambiano pelle, diventano software, risiedono nel Cloud, nei data center. Se il routing si è appiattito sulla tecnologia ottica, i sistemi agile diventano il fulcro attraverso cui si gestiscono i network, che sono destinati a evolvere di settimana in settimana con nuove release che li aggiornano in base alla logica del time-to-market”

Per Pileri sta proprio nella gestione dei network l’opportunità per le telco di vincere la battaglia sui servizi. “Grazie al software e alle partizioni le reti intelligenti offrono una nuova vista sulle tipologie di servizi, evidenziandone le necessità in termini di latenza e occupazione di banda. Non è vero che la rete debba essere uguale per tutti: la connettività universale deve sì essere universale, ma on top le applicazioni mission critical, come per esempio quelle dedicata alla guida assistita, non possono accedere alle stesse prestazioni di applicazioni che possono funzionare con latenze più basse pur richiedendo grande affidabilità nella raccolta dei dati”.

Il discrimine tra una cosa e l’altra è per Pileri ciò che consentirà alle telco di monetizzare la qualità di servizi e il tipo di interfacce di accesso alle piattaforme. “C’è poi un altro indubbio vantaggio che gli operatori possono cogliere: ci sono utenti che quando affidano alla rete i propri dati sanitari piuttosto che quelli prodotti durante la guida del veicolo non vogliono essere tracciati e profilati. Le telco hanno imparato una lezione importante, cioè che lo scambio delle informazioni tra chi usa la rete è sacro e non va utilizzato per iniziative commerciali. Il rispetto della privacy oggi ribadito dalle leggi europee è da sempre nel Dna degli operatori di telecomunicazioni, che ora hanno la possibilità di farlo valere anche come vantaggio competitivo”.

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