“Abbiamo detto che lo scorporo della rete telefonica sarebbe la scelta ottimale, ma almeno vanno assicurate regole per l’accesso a condizioni eque per tutti: questo è un obiettivo realistico, sarebbe già un gran successo”. Così il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, in un’intervista al “Corriere Economia”, sulla rete di Telecom Italia, in cui ricorda che l’Autorità ha sanzionato la compagnia “con una multa di 100 milioni perchè ritenevano certi comportamento discriminatori”.
“A leggere le dichiarazioni dell’Ad di Telecom Italia – evidenzia – mi pare che ci sia l’intenzione di raggiungere questo obiettivo. Lo apprezziamo e ci auguriamo si proceda in questa direzione”.
Quanto alla salita eventuale di Telefonica in Telco, Pitruzzella si limita a dire: “Non si pone un problema di quote di mercato, in Italia. Cambierebbe solo l’azionista di riferimento”.
Non è la prima volta che il numero uno della Concorrenza parla dello spin off. A margine di un convegno del Consumers’ Forum. Pitruzzella, aveva detto che lo scorporo non è essenziale ma che ”l’importante è che si assicuri l’equivalenza di trattamento degli operatori e le tecniche per far questo sono molteplici”.
E anche in occasione della audizione al Senato lo scorso luglio, aveva elencato la possibilità di fare ricorso ad assetti alternativi allo spin off. “I modelli di separazione possono essere molteplici – aveva detto – tutti contraddistinti dalla caratteristica comune della presenza di meccanismi di governance e di monitoraggio delle decisioni da parte di organismi di garanzia. Un esempio – ha continuato Pitruzzella – è costituito dal modello britannico di Openreach che è caratterizzato da una governance rigorosa – sia in presenza di mera divisionalizzazione e non societarizzazione della rete – sotto la supervisione del regolatore di settore”.