Portabilità del fisso. La “trappola” del codice

Le associazioni dei consumatori puntano il dito contro l’articolo 9 della delibera Agcom che regola la migrazione da un operatore all’altro con una “password” rilasciata all’utente. Che succede se il cliente perde il numero segreto? Gli operatori saranno celeri nel restituirlo?

Pubblicato il 01 Ott 2009

Potrebbe trasformarsi in un boomerang, a danno dei consumatori – un
paradosso considerate le intenzioni dell’Agcom – l’entrata in
vigore delle misure che mirano a velocizzare la portabilità del
numero su rete fissa stabilendo un tempo massimo di 10 giorni
lavorativi per la migrazione a nuovo operatore dal prossimo primo
novembre e di cinque giorni dal primo marzo del 2010.

Se è vero che le nuove regole, messe nero su bianco
dall’Authority presieduta da Corrado Calabrò nella delibera 41/09/Cir,
hanno  l’obiettivo di mettere fine a un “calvario” che oggi
costringe gli utenti ad attese che possono sfiorare i 30 giorni, è
anche vero che l’operazione potrebbe non andare a buon fine.

Sul banco degli imputati, quello delle associazioni dei consumatori
– a partire da Adiconsum e Altroconsumo che hanno già espresso le
proprie perplessità all’Authority – l’articolo 9 della
delibera, le cui disposizioni, in vigore da marzo 2010,
indirettamente potrebbero rappresentare una “via d’uscita”
per gli operatori di Tlc e una “trappola” per i consumatori.
L’Agcom ha stabilito che a partire dal prossimo anno gli
operatori dovranno fornire ai propri clienti uno specifico codice
segreto da utilizzare in caso di traferimento delle utente ad altro
operatore.

Ma che succede se il cliente smarrisce il codice? E soprattutto,
perché dare al cliente un’ “incombenza”, quella della
conservazione del codice stesso che altro non è se non un
“incomodo” nell’ambito di una procedura tecnica che di fatto
non compete in alcun modo al cliente? Questi gli interrogativi
posti al regolatore italiano dalle associazioni. Interrogativi la
cui risposta sarebbe già evidente ai più: niente codice a portata
di mano? Niente migrazione. O quantomeno slittamento dei tempi a
data da destinarsi (quando il cliente potrà riottenere il codice?
Con quali modalità? Come far fronte a ritardi, errori ed
eeventuali rifiuti nella fonitura del codice?).

“È evidente e concreto – lamenta Altroconsumo – il rischio che
il codice segreto possa diventare uno strumento utilizzato dagli
operatori per impedire o ritardare il passaggio dei loro clienti
verso un concorrente, con la conseguenza di bloccare la già
difficile crescita di una reale concorrenza nella telefonia fissa e
congelare una situazione in cui l’operatore dominante possiede
ancora circa l’80% del mercato”.  “La difficoltà nel
cambiare operatore – continua Altroconsumo – potrà inoltre creare
una sorta di monopolio di ogni singola compagnia sui propri clienti
e rendere più facile per gli operatori praticare aumenti di prezzo
e abusi di danni dei consumatori non potendo contare su procedure
certe per sfuggire agli aumenti.
Da parte sua Adiconsum richiama l’attenzione sulla possibilità
di “danni derivanti dal furto di identità e dell’attivazione
di servizi non richiesti”.

“Per arginare tali problematiche – suggerisce l’associazione –
il codice segreto dovrebbe essere associato al codice fiscale o
alla partita Iva ed essere conservato in un database opportunamente
creato e consultabile da tutte le aziende telefoniche”. E ancora,
l’Adiconsum ha fatto richiesta all’Agcom di un confronto a tre,
insieme con gli operatori di telecomunicazioni, per venire a capo
della questione, con nuove regole, in vista dell’entrata in
vigore della delibera.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati