“Instaureremo un tavolo tecnico per raccogliere i dati relativi alle movimentazioni postali del nostro Paese”. Lo ha annunciato – riferisce l’agenzia Radiocor – Maurizio Dècina, commissario dell’Agcom, nel corso di un convegno organizzato sul futuro del mercato postale italiano organizzato da Glocus. Un’iniziativa che Dècina si augura di portare avanti al più presto “per ottenere trasparenza”. Si tratta – secondo il commissario – di “un punto iniziale per consentire la liberalizzazione del mercato”. Dècina si è inoltre soffermato sulla questione della consegna digitale, sottolineando che per raggiungere questo obiettivo “ci vuole nella ricezione un accesso a internet (e quindi questo tema si intreccia con il digital divide da coprire)” e ci “dev’essere uno strumento informatico”.
“In più chi riceve deve sapere usare lo strumento – ricorda – Sono i temi prioritari dell’Agenda digitale”. Con il decreto legge 6 dicembre 2011 numero 201 sono state assegnate all’Agcom le funzioni di regolazione e vigilanza del servizio postale. L’Autorità ha istituito quindi una direzione Servizi postali che ha avviato una serie di istruttorie per regolamentare il mercato alla luce dei principi comunitari e nell’ambito delle competenze attribuite dalle norme nazionali.
Intanto in Italia il mercato postale è in calo a causa dell’avanzare della posta elettronica. Secondo il report “Il futuro del mercato postale italiano” curato da Vincenzo Visco Comandini, docente di Economia, per Glocus “il declino nel nostro Paese riguarda tutti i segmenti, con l’eccezione del direct mail, cioè gli invii pubblicitari per corrispondenza”.
Guardando ai numeri, le stime indicano una riduzione media annua nel 2010-2015 dell’1,3% per la posta business transazionale (dove la e-substitution e’ avvenuta con estratti conto online) e per la posta prioritaria. La posta registrata, dopo che i tagli alla spesa pubblica spingono le amministrazioni a contenere il suo utilizzo, presenta una flessione dell’1,8%. In controtendenza il settore del direct mail, con un +1,4%. Il calo dei volumi, diffuso anche fuori dall’Italia, sta creando tensione sui bilanci degli operatori postali. Il rapporto ricorda che il servizio postale universale ha due dimensioni; la prima, orizzontale, riguarda le modalità del suo svolgimento, in primis la frequenza del recapito ed è di stretta competenza della Ue. La seconda, cioè la dimensione verticale è disciplinata dagli Stati membri. Riguardo alla frequenza le richieste alla Commisssione Ue affinché autorizzi una maggiore liberta’ nell’obbligo di consegna della posta su un numero inferiore rispetto agli attuali cinque la settimana si sta facendo pressante.