IL CASO

Premium, Vivendi rompe con Mediaset: “Non prioritario accordo amichevole”

Il gruppo francese si riserva il diritto “di intraprendere qualsiasi azione per difendere i propri interessi” sulla mancata acquisizione. E attacca: “Contro di noi comunicati intimidatori. Il piano industriale era basato su ipotesi irrealistiche”

Pubblicato il 19 Ott 2016

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Vivendi e Mediaset sempre più vicine alla rottura sull’acquisizione di Premium, ad effettuare la quale il gruppo guidato da Vincent Bollorè si era impegnata ad aprile. In una nota rilasciata oggi il gruppo francese dice di ritenersi libero “dalla sua volontà di favorire una soluzione amichevole” nel confronto con Mediaset sulla Pay Tv, e “si riserva il diritto di intraprendere qualsiasi azione per difendere i propri interessi e quelli dei suoi azionisti”.

Vivendi, recita il comunicato, “ha finora sempre ritenuto praticabile una trattativa nella controversia con Mediaset e ha continuato in questi mesi a cercare soluzioni alternative“. Ma “in risposta al suo atteggiamento costruttivo, Vivendi è stata affrontata da Mediaset e da Fininvest con comunicati aggressivi e l’avvio di molteplici azioni legali, tra cui un nuovo tentativo di intimidazione il 12 ottobre”, quando il gruppo italiano aveva chiesto il sequestro del 3,5% delle azioni in mano a Vivendi, ricostruisce la nota.

Vivendi inoltre ribadisce “che il piano industriale di Mediaset Premium che gli è stato presentato e che prevede la realizzazione di pareggio operativo nel 2018 si basa su ipotesi irrealistiche, confermate dalla relazione di due diligence della società di consulenza Deloitte. Il gruppo Vivendi – conclude la nota – non può essere ritenuto responsabile per la situazione attuale”.

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