La sicurezza e la privacy delle informazioni potrebbero diventare la discriminante nei rapporti tra Usa e Europa nel settore del digitale; l’Ue infatti potrebbe sospendere gli accordi di data-sharing con gli Stati Uniti se il governo americano non migliorerà il sistema con cui vengono protette le informazioni online degli europei. Questa la posizione di Andrus Ansip, nuovo vice presidente della Commissione europea e super-commissario al Mercato Unico Digitale, candidato ad assumere la guida della Digital agenda al posto di Neelie Kroes.
Le sue affermazioni possono avere implicazioni importanti per i colossi tecnologici americani come Google e Facebook, che regolarmente mettono insieme i dati generati dai loro utenti europei tramite le ricerche sul web e altre attività online. Le policy sulla protezione dei dati di queste aziende sono finite nel mirino delle autorità e dei governi europei dopo lo scandalo del Datagate e dello spionaggio massiccio condotto dalla National security agency americana, proprio sfruttando i dati messi online.
Ansip ha detto che gli Stati Uniti devono ancora convincere i politici europei di aver adottato un approccio più severo verso la protezione dei dati. “Gli americani devono dimostrare ai cittadini europei che di loro possono fidarsi”, ha detto.
In riferimento al cosiddetto accordo di safe harbor tra Europa e Stati Uniti, che permette alle tech companies americane di spostare i dati degli europei in America purché vengano osservate le stesse regole sulla privacy, Ansip ha detto: “Se non avremo risposte precise, la sospensione sarà una possibilità che considereremo”.
I commenti di Ansip seguono simili dichiarazioni da parte di altri politici europei, che hanno criticato gli Stati Uniti per il loro approccio “debole” verso la privacy online. In risposta le autorità americane hanno indicato che multano sempre le aziende che non rispettano le regole.
L’incontro in cui Ansip ha rilasciato le sue dichiarazioni fa parte di una serie di udienze presso il Parlamento europeo in cui i parlamentari hanno rivolto domande ai potenziali nuovi membri della Commissione Ue.
Se dovesse essere nominato a capo della Digital agenda, Ansip dovrà occuparsi della riforma delle norme sulla privacy in Europa e costruire una collaborazione digitale tra i 28 Paesi dell’unione. Dovrà anche completare la riforma delle regole per il digitale in Europa – contenute nel pacchetto Connected Continent — per creare un mercato digitale unico. Ma davanti al Parlamento europeo Ansip ha messo in risalto soprattutto il tema della protezione dei dati online delle persone, definendolo il suo obiettivo principale. “Dobbiamo proteggere la privacy di tutti. Se le persone non si fidano dei servizi online, non li usano”.
Ansip si è detto anche favorevole alla creazione di una carta dei diritti di Internet come documento legalmente vincolante che indicherebbe quali sono le libertà e i diritti sul web, sulla falsariga della carta varata in Brasile. Ansip ha detto ancora che darebbe sostegno alle norme per la net neutrality, basate sul principio che tutti debbano avere accesso uguale al contenuto online. Non è mancata tuttavia una leggera apertura verso gli operatori della banda larga e delle Tlc: Ansip ha detto che queste aziende potrebbero offrire diversi servizi, purché non venga colpito l’accesso base a Internet. “Prezzi più alti per velocità maggiori sono accettabili, ma questo non deve ledere i diritti di nessuno”, ha indicato l’ex premier estone.
Infine, sul diritto all’oblio, Ansip ha detto che deve esistere “come eccezione”: è più importante che le informazioni pubbliche restino tali, in nome del diritto all’informazione.