La direttiva sulla e-privacy ad oggi applicata solo agli operatori di telecomunicazioni, sarà estesa anche ai servizi Ott come Skype e WhatsApp. Questa la volontà della Comissione Europea che sembrerebbe emergere da una bozza di documento sulla revisione della regulation sull’utilizzo dei dati degli utenti e relativa monetizzazione. Sembrano giungere al capolinea, quindi, i giorni in cui gli operatori Ott fanno uso con maggiore libertà rispetto agli operatori telco dei dati degli utenti ottenendo importanti ricavi. Le proposte, che saranno rese pubbliche a Gennaio, puntano a far sì che gli Ott garantiscano in futuro la confidenzialità delle comunicazioni, proibendo l’elaborazione automatica dei dati degli utenti senza il loro consenso. Ciò ricalca in qualche modo e rafforza quanto previsto dal prossimo General data protection regulations (Gdpr) che entrerà in vigore nel 2018.
Nel documento si legge “gli Ott creano una sorta di vuoto di protezione sulla confidenzialità dei dati degli utenti che utilizzano tali servizi. In aggiunta, ciò genera uno squilibrio con gli operatori di comunicazioni elettroniche dato che servizi, percepiti dagli utenti in modo equivalente come funzionalità, non sono soggetti alle stesse regole.”
Gli operatori telco stanno lottando da tempo per ottenere parità di trattamento e adesso le loro azioni di lobbying potrebbero finalmente portare a risultati concreti. Lise Fuhr, direttore generale di Etno, l’associazione europea degli operatori di telecomunicazioni, ha infatti più volte affermato che “se l’Europa vuole creare aree di innovazione e sviluppo come la Silicon Valley, è necessario semplificare radicalmente le regole del gioco. Non svilupperemo nuovi servizi digitali innovativi senza adeguare le regole di e-Privacy”.
Anche nel campo della pubblicità online ci saranno regole più stringenti soprattutto in relazione alle modalità di targeted advertising basato sulla navigazione su Internet degli utenti. Prevista, inoltre, una modalità di accettazione del consenso all’utilizzo dei dati personali direttamente nelle impostazioni dei broswer web che comporterà la rimozione dell’obbligo per i siti web di chiedere agli utenti il permesso all’utilizzo dei dati personali tramite i banner sui cookies.