LA REPLICA

Prosperi (Assotel): “Nessuna bufera sul registro installatori”

Il vicepresidente dell’associazione replica alle dichiarazioni di Assoprovider: “Non esiste alcun registro wifi: al Mise solo albi Isp e Wisp”. E sulla legge italiana: “Recepisce una normative Ue”

Pubblicato il 06 Mag 2013

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“Nessuna bufera sul registro degli installatori”. Assotel scende in campo contro le dichiarazioni di Dino Bortolotto che chiedeva l’abolizione del registro stesso. A spiegare le ragioni dell’associazione che rappresenta gli installatori di impianti d’utente fonia , dati , video per il mercato, è il vicepresidente Eros Prosperi.
Cosa non la convince delle dichiarazioni di Bortolotto?
Prima di tutto voglio precisare che non esiste un “registro installatori per reti e impianti wi-fi”. Presso il Mise esistono invece sia il Registro Isp e Wisp , al quale dovrebbero essere iscritti tutti i Soci Assoprovider , sia l’Albo Istallatori impianti fonia , dati , video interconnessi a rete pubblica al quale sono iscritti tutti i soci Assotel . In particolare non esiste alcuna bufera in quanto siamo in attesa di un Governo stabile che possa prende finalmente in considerazione la revisione del vecchio D.M.314 del 1992 come peraltro indicato dal recente D.Lgs. 198/2010.
Quindi tutte le realizzazioni di impianti anche wi-fi devono essere affidate ad imprese iscritte nel registro installatori?
Le normative di riferimento per i sistemi interconnessi a rete pubblica prevedono una fascia di realizzazioni completamente liberalizzata. Si tratta della messa in servizio di apparecchiature terminali con Certificazione Ce il cui allacciamento alla terminazione di rete pubblica avvenga in modo semplice e diretto. Fare riferimento come ambito deregolamentato a “semplici impianti wi-fi con più di 24 punti di accesso“ è arbitrario in quanto non previsto in nessuna normativa vigente. Anzi , sottolineo , che per impianti non interconnessi a rete pubblica , le realizzazioni di sistemi elettronici , wireless o cablati , devono sempre sottostare alle disposizioni del D.M. 37/08 (Art.1, Comma 2, Lettera “b”), indipendentemente dal numero degli apparati interconnessi.
Il presidente Bortolotto esprime timori e perplessità sulle sanzioni previste dal D.Lgs.198/2010. Quale è la posizione di Assotel?
Preciso che il D.Lgs. 198/2010 recepisce una normativa Europea e l’applicazione di sanzioni genera sempre perplessità.Comunque le norme prevedono che, chi viene sanzionato , possa presentare al Mise scritti difensivi che dimostrino l’inesattezza dell’applicazione delle sanzioni oppure richiedere rateizzazioni. La posizione di Assotel a riguardo è indirizzata ad una modifica del regolamento di attuazione del D.Lgs.198/2010 che renda marginali i casi in cui si applichino le sanzioni .
Cosa chiede Assotel al neoministro Flavio Zanonato?
Come rappresentato anche ai precedenti responsabili del Mise , la posizione Assotel si può sintetizzare in: ampia liberalizzare ma non completa deregolamentazione. E ciò può avvenire: eliminando le differenziazioni tecnologiche oggi superate dall’adozione delle tecnologie digitali; adottando i criteri contenuti nel D.M. 37/08 per distinguere impianti semplici da impianti complessi; valorizzando l’organizzazione e la professionalità delle imprese installatrici come recentemente indicato anche dal Cei nell’Allegato k della Norma 79-3:2012.
Cosa prevede l’allegato?
Il Cei si premura di evidenziare in un allegato specifico ad una sua Norma Tecnica che le imprese esecutrici di reti e sistemi elettronici debbano garantire ai loro committenti di operare secondo un progetto preventivamente realizzato e installare a regola d’arte nel rispetto di norme , standard tecnici attenendosi a soluzioni che soddisfino in termini di economicità accettabile la qualità dell’opera. Si stabilisce poi di rispettare le disposizioni per la sicurezza propria e di terzi, di effettuare controlli funzionali e strumentali e ,infine, rilasciare a tutela del committente certificazioni tecniche e di legge.
Quali i vantaggi di un mercato liberalizzato e non deregolamentato?
Purtroppo in Italia deregolamentare significa spesso aprire i mercati ad abusivismo , irregolarità nei rapporti di lavoro e di conseguenza a realizzazioni carenti. Non sottovaluterei , in una situazione di deregolamentazione totale , la perdita di posti di lavoro qualificati e la dispersione di professionalità acquisite con investimenti e sacrifici. Mantenere regole snelle e di facile applicabilità offre nuove opportunità di business anche ad imprese provenienti da settori affini disposte, però , ad investire in aggiornamento professionale per far evolvere risorse , competenze e organizzazione in una visione imprenditoriale dinamica che non mancherà di generare nuovi posti di lavoro.
Ci sono punti di contatto tra le posizioni di Assotel e quelle di Assoprovider?
Sicuramente anche Assotel ritiene che le nuove tecnologie debbano essere accessibili a tutti gli utenti sia consumer, sia business. A tale proposito concorda con Assoprovider sulla necessità di liberalizzare e sburocratizzare tutti gli aspetti che rendono difficoltosa l’adozione delle nuove tecnologie di accesso alla rete , che frenano la crescita professionale e lo sviluppo dimensionale delle nostre imprese nazionali.

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