GREEN ECONOMY

Prysmian e Kpn alleate sulla fibra al 90% in plastica riciclata

I cavi potranno inoltre contare su un diametro particolarmente ridotto. Il progetto pilota realizzato con l’operatore olandere consentirà un notevole risparmio nell’uso delle materie prime. Toni Bosch: “Benefici sia per i costi di installazione sia per l’impatto ambientale”

Pubblicato il 15 Set 2020

Prysmian_Group_Cavo

Installare una nuova generazione di rete in fibra ottica composta per il 90% da plastica riciclata. E’ l’obiettivo del progetto pilota lanciato da Prysmian, società specializzata nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, e l’operatore olandere Kpn, che per la prima volta prevede l’utilizzo del nuovo concetto di cavo Prysmian per stabilire connessioni per i propri clienti.

Sarà possibil0e grazie al cavo Sirocco HD 96f, che Prysmian ha messo su mercato all’inizio del 2020, e di tubi Easenet più sottili. Con il diametro del cavo di 4,5 mm in un condotto da 10 mm, invece del tradizionale cavo da 6 mm in un condotto da 14 mm – spiega la società in una nota – si garantisce una riduzione del volume di plastica utilizzata di circa il 50%, mentre grazie ai diametri più piccoli una bobina riesce a contenere lunghezze maggiori, riducendo significativamente i costi di trasporto, stoccaggio e imballaggio.

Le prime impementazioni del progetto pilota sono previste a Buitenpost e Nijmegen. “Durante l’installazione – spiega ancora Prysmian – ci si aspetta che emergano ulteriori vantaggi, come una minore necessità di lavori di scavo nei siti di concentrazione della rete, che porterebbe ad una minore quantità di terra da rimuovere e smaltire”.

“Questo progetto conferma ancora una volta l’impegno di Prysmian nello sviluppo di reti a banda larga di qualità, innovative e sostenibili – sottolinea Toni Bosch, vp Telecom Solutions di Prysmian Group – Con il continuo aumento della domanda mondiale di informazioni, questa soluzione innovativa consente l’utilizzo di trincee più piccole per le nuove installazioni, con conseguente riduzione dei costi di installazione e l’utilizzo di meno materie prime. Ciò fornisce benefici sia per il costo totale di installazione della rete che per l’impatto ambientale”.

Per la produzione dei nuovi cavi e tubi, rispetto al cablaggio convenzionale, è necessario circa il 50% in meno di materie prime, senza considerare il vantaggio ambientale indiretto, dal momento che oltre il 90% dei tubi è prodotto utilizzando PE riciclato di alta qualità. Tutti accorgimenti che riducono immediatamente le emissioni di CO2 e il flusso di rifiuti a fine vita. Un’ulteriore riduzione delle emissioni di CO2 è previsto attraverso risparmi su logistica, stoccaggio e materiali di imballaggio, che saranno valutati in un test real-life per Kpn.

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