Prysmian in forte recupero. Nei primi nove mesi dell’anno i di Gruppo sono ammontati a 9.294 milioni registrando una variazione organica del +11,4% rispetto ai primi nove mesi del 2020, evidenziando un forte recupero in tutti i Business e in pressoché tutte le geografie.
La solidità del trend di crescita dei ricavi è tale da superare anche i livelli del pre-pandemia, con una variazione organica del +1,5% rispetto ai primi nove mesi del 2019. La tendenza trova ulteriore conferma nella accelerazione registrata nel terzo trimestre 2021, quando la variazione organica dei ricavi è ammontata a +13,2% sul corrispondente periodo 2020.
Il segmento Energy, in particolare, conferma le caratteristiche di resilienza e capacità di crescita mostrate anche nel 2020. In ripresa il Telecom, soprattutto sulla spinta della domanda di cavi ottici negli Usa. Torna il segno più nel segmento Projects, che registra primi segnali di ripresa nel terzo trimestre con prospettive di accelerazione per l’ultimo trimestre dell’anno sulla spinta della esecuzione dei progetti submarine.
“I risultati dei primi nove mesi del 2021 segnano il ritorno a livelli del pre-pandemia – commenta l’Ad, Valerio Battista – Il trend di recupero è positivo in tutti i business e a livello globale, con segnali di ulteriore miglioramento registrati nel terzo trimestre. In particolare, è il segmento Energy a mostrare ancora resilienza e buona capacità di ripresa. Anche il Telecom è in miglioramento spinto dalla ripresa della domanda in particolare negli USA e da un miglior bilanciamento di domande e offerta in Cina. Projects torna a segnare una crescita organica positiva, con previsioni di un forte recupero nel quarto trimestre”.
L’Ebitda Adjusted registra una crescita del 12,1% a 725 milioni. Le efficienze operative ottenute, insieme all’attento price management, hanno consentito di bilanciare l’impatto dell’inflazione dei costi (materie prime e costi di trasporto) e l’effetto cambi (negativo per €19 milioni nei primi nove mesi del 2021) sul risultato. Il rapporto Ebitda Adjusted su Ricavi è risultato pari al 7,8%, equivalente al 9,0% considerando il prezzo dei metalli agli stessi livelli del 2020, in crescita rispetto all’8,6% dell’anno precedente. In particolare, l’Ebitda Adjusted del segmento Energy ha superato i livelli del pre-pandemia, confermando il suo fondamentale contributo alla stabilità e capacità di crescita del Gruppo.
L’Ebitda è aumentato a 700 milioni (601 milioni nei primi nove mesi del 2020) includendo oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a 25 milioni (46 milioni nei primi nove mesi del 2020). Il Risultato Operativo sale a 488 milioni rispetto ai 294 milioni dei primi nove mesi del 2020.
L’utile netto balza a 255 milioni (+82%) rispetto ai 140 dello stesso periodo del 2020.
“La decisa ripresa della crescita organica dei ricavi si accompagna al balzo dell’Adjusted Ebitda e al miglioramento dei margini di profittabilità, conseguita anche grazie al focus sul cliente e alle efficienze operative che hanno consentito di limitare l’impatto del rincaro delle materie prime e dei costi di shipping – prosegue Battista – Le recenti maxi commesse negli Stati Uniti hanno portato il totale dei progetti acquisiti da inizio anno a un ammontare di 2,3 miliardi, confermando il ruolo da protagonista che il nostro Gruppo ricopre nei piani di sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture energetiche. Pur mantenendo la prudenza che da sempre caratterizza il nostro stile manageriale, esprimo fiducia nella possibilità di raggiungere la parte alta dell’obiettivo di Ebitda Adjusted (920 milioni – 970 milioni) che ci siamo dati per l’intero esercizio 2021”.
Negli ultimi dodici mesi il Gruppo ha generato un Free Cash Flow pari a 282 milioni (escludendo 80 milioni di esborsi relativi al contenzioso Antitrust e 81 milioni relativi ad acquisizioni). L’aumento del capitale circolante netto operativo degli ultimi dodici mesi rimane contenuto, forte impatto negativo derivato dall’incremento del prezzo dei metalli e delle altre materie prime.
L’Indebitamento Finanziario Netto a fine settembre ammonta a 2.663 milioni (2.669 milioni al 30 settembre 2020).
L’operazione Omnisens
Prysmian ha completato l’acquisizione di Omnisens, azienda attiva nel settore delle soluzioni di monitoraggio in fibra ottica ad alte prestazioni per la sicurezza e l’efficienza di infrastrutture critiche. L’acquisizione, per un prezzo pari a 18,8 milioni di franchi
svizzeri, e’ in linea con la strategia di crescita e rafforzamento dei business ad elevato valore aggiunto di Prysmian, confermando il proprio impegno nei confronti di una
trasformazione industriale globale fondata sulla digitalizzazione e sull’elettrificazione.