La Commissione europea ha deciso di comminare una multa di 301,6 milioni di euro ad un cartello di produttori di cavi ad alto voltaggio e sottomarini, tra cui anche il gruppo italiano Prysmian a cui è stata inflitta la multa più onerosa, pari a oltre un terzo del totale (104,6 milioni di euro). Il cartello comprende in totale 11 produttori, di cui sei europei, tre giapponesi e due coreani. Il gruppo ABB ha denunciato il cartello ed è per questo stato esonerato dal pagare ammende.
La decisione dell’Antitrust Ue era attesa da giorni e fonti vicine alla Commissione avevano già anticipato all’agenzia di stampa Reuters la possibilità di sanzioni. Le indagini sono state svolte dall’Antitrust nel periodo tra fine 2008 e fine 2009 e ha riguardato 12 grandi società del settore, compreso il colosso francese Nexans e diversi gruppi giapponesi, sospettate di pratiche scorrette nella posa di cavi elettrici sottomarini e sotterranei.
Già alcune imprese del settore dei cavi sono state colpite da multe in Giappone, Corea del Sud e Australia e anche il dipartimento di Giustizia Usa sta indagando sull’industria dei cavi.
Attendendosi la sanzione, la stessa Prysmian ha accantonato 200 milioni di euro (successivamente divenuti 199 milioni per via di aggiustamenti contabili) a partire dall’esercizio 2011 per fronteggiare l’eventuale multa.
L’ipotesi dell’Antitrust europeo è che vi sia stata una spartizione delle aree geografiche tra grandi operatori. L’amministratore delegato di Prysmian Valerio Battista in passato aveva spiegato che le ragioni per cui un produttore giapponese non veniva in Europa e viceversa erano connesse invece alla specificità dell’industria.
Prysmian, intanto, ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale dell’Unione Europea ritenendo che “l’analisi svolta dall’organismo comunitario sia profondamente viziata da un’istruttoria superficiale e quindi ingiusta ed illegittima”.
Secondo gli analisti, la decisione dell’Ue non dovrebbe avere un impatto sull’andamento del titolo, soprattutto essendo la multa minore ai 200 milioni accantonati. Il gruppo resta focalizzato sulle nuove commesse e ben posizionato per i lavori di interconnessione tra Italia e Francia, come indicato nel piano industriale 2014-2018. Gli analisti si aspettano l’assegnazione dei lavori (con una capacità totale installata di 500 MW e un valore totale indicativo di 400 milioni) nelle prossime settimane.