Il 2020 di Prysmian sarà all’insegna delle reti di telecomunicazioni e della transizione energetica verso le fonti rinnovabili. La guidance strategica è stata confermata in occasione della presentazione dei dati semestrali del Gruppo che ha registrato conti in flessione, soprattutto per effetto della pandemia da Covid-19 ma che, nonostante il calo, può contare su una solida struttura finanziaria.
Nel primo semestre i ricavi del segmento Telecom sono ammontati a 697 milioni, registrando una diminuzione organica rispetto al primo semestre 2019 in linea con le attese (-20,1%), anche in considerazione della sovra-performance realizzata nel corrispondente periodo del 2019 che rappresenta una sfidante base di comparazione. Il calo delle vendite è stato inoltre influenzato dalla pandemia che ha rallentato le attività di installazione. L’Ebitda adjusted si attesta a 101 milioni rispetto a 165 milioni del primo semestre 2019, con un rapporto sui ricavi al 14,5% rispetto al 18,6% del 2019 (l’andamento dei margini evidenzia una progressiva stabilizzazione a partire dal quarto trimestre 2019). In calo il contributo della partecipata cinese Yofc.
Nel business dei cavi in fibra ottica il calo è in linea con le attese ed è causato dai minori volumi e dalla pressione sui prezzi, parzialmente mitigata dalla implementazione delle efficienze industriali.
Il business Multimedia Solutions ha registrato una solida performance nel primo trimestre, mentre si è confermato il rallentamento atteso nel secondo trimestre dovuto al Covid-19.
Complessivamente il gruppo ha registrato ricavi pari a 4.9 milioni, in calo dell’11,8%. L’utile netto si attesta a 78 milioni a fronte dei 90 milioni dei primi sei mesi del 2019.
La pandemia ha fatto soffrire in particolare il Trade & Installers (-16,3%), business legato al settore delle costruzioni, dopo un buon avvio di anno. La Power Distribution mostra maggiore tenuta. Solida performance di Energy & Infrastructure in Nord America (+0,9%) grazie soprattutto all’eolico onshore. Tiene il business Industrial e Network Components, dove a soffrire è soprattutto l’Automotive (variazione organica -1,1% escludendo l’Automotive).
L’ebitda si attesta a 419 milioni a fronte dei 521 del primo semestre. In miglioramento la profittabilità del segmento Energy mentre Projects risente dei ritardi nell’avanzamento delle commesse causato anche dalla pandemia.
Solida la struttura finanziaria. L’indebitamento finanziario netto migliora a 2.516 milioni (2.819 milioni al 30 giugno del 2019) grazie alla forte capacità di generazione di cassa. Il free cash flow è pari a 519 milioni in aumento rispetto a 433 milioni al 31 dicembre 2019.
“La sostanziale tenuta del business e l’ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale, con debito in calo grazie all’aumento dei flussi di cassa, caratterizzano i risultati del primo semestre e dimostrano la resilienza del Gruppo – commenta il Chief Executive Officer Valerio Battista – La reattività e flessibilità della nostra supply chain unita alla elevata differenziazione dei mercati nei quali operiamo, ci hanno consentito di reagire con forza agli effetti della pandemia Covid-19. Il segmento Energy ha retto anche meglio delle attese, mentre si confermano immutati i driver di più lungo termine come la transizione energetica e la digitalizzazione. In piena pandemia ci siamo aggiudicati circa il 50% dei German Corridors portando alla cifra record di oltre €3,8 miliardi il portafoglio ordini. Il mercato dei cavi ottici permane debole, ma siamo pronti a cogliere la ripresa, grazie alle efficienze realizzate che ci hanno reso ancora più competitivi e alla robusta pipeline di innovazioni tecnologiche che abbiamo sviluppato. Infine, come dimostrato con l’acquisizione della Ehc nel settore della mobilità verticale, disponiamo anche di risorse adeguate a cogliere opportunità di accelerazione della presenza in mercati a elevato valore aggiunto”.
Il Piano di misure straordinarie implementato fin dall’inizio della pandemia Covid-19, si sta dimostrando efficace e in linea con gli obiettivi di salvaguardare la salute dei dipendenti e delle persone, assicurare la continuità delle operation e della supply chain e proteggere profittabilità e flussi di cassa. Grazie anche ai rigidi standard sanitari e di igiene adottati nelle fabbriche e negli uffici, l’impatto della pandemia sulle nostre persone è contenuto. L’infrastruttura IT e la nuova organizzazione del lavoro stanno assicurando produttività e continuità anche con l’ampio ricorso al remote working. La supply chain si è dimostrata reattiva e flessibile consentendo elevati livelli di operatività e di risposta alle esigenze dei clienti. Infine, le misure di protezione della profittabilità e la solidità della struttura finanziaria si sono rivelate efficaci, con previsioni di efficienze di costo a livello annuale di circa 100 milioni.